Addio bimbo mio…

Sono 400 i parti anonimi e ogni anno aumentano del 20%.  Il 70 per cento delle donne è composto da immigrate, il restante 30 da italiane giovanissime, spesso del Sud Italiane e immigrate.

Vi riportiamo uno  stralcio dell’articolo di Maria Novella De Luca di oggi 10 giugno 2011 da Repubblica on-line e rilanciato dal sito  “Laicato Saveriano“.

Si chiamano “madri segrete“. Arrivano dalle pieghe di un’Italia profonda, emarginata, sommersa, dove vecchie e nuove povertà si fondono. Sono clandestine, immigrate, senza patria, ma anche italiane, giovanissime, a volte poco più che bambine. Donne, ragazze, adolescenti cresciute in fretta, sole, spaventate, violate.

Ogni anno di più: partoriscono ma poi il loro bambino non lo riconoscono e lo lasciano in ospedale, affidato alle mani sicure di medici e infermiere. Sono la spia di un’emergenza infanzia nascosta e drammatica: sono infatti oltre 400 l’anno i piccoli che non vengono riconosciuti alla nascita, un tempo si chiamavano “nati indesiderati”, ma il loro numero cresce, nel 2010 soltanto a Roma i casi sono stati 60, il 20% in più dell’anno prima, bambini destinati a veloci adozioni nazionali, soprattutto però se sani e senza difetti, altrimenti la strada si fa più difficile, per i minori con handicap spesso l’unico futuro è l’istituto. Le mamme hanno 3 mesi di tempo per ripensarci, poi basta, per loro quel figlio sarà missing, scomparso, accolto ormai dentro le vite degli altri. Nessuno può né deve chiedere loro nulla, la legge è chiara, sono “parti anonimi”, il bambino resta, la madre biologica scompare.

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