Chi è il Vescovo… La funzione di santificazione

Monsignor Luigi Moretti, il 12 settembre 2010, sarà il nuovo Pastore per la Chiesa che è in Salerno-Campagna-Acerno , noi come comunità  ci prepariamo ad accoglierlo con la  preghiera costante e con  spirito di umiltà.

Grazie all’insegnamento della Chiesa, dalla Costituzione dogmatica “Lumen Gentium” del 21 novembre 1964, vogliamo regalarvi in questi 10 giorni alcuni passaggi che illustrano la figura del Vescovo, i suoi rapporti e il suo ministero.

Oggi vogliamo segnalarvi sempre dalla “Lumen Gentium” il seguente capitolo:

La funzione di santificazione

26. Il vescovo, insignito della pienezza del sacramento dell’ordine, è                    « l’economo della grazia del supremo sacerdozio» [84] specialmente nell’eucaristia, che offre egli stesso o fa offrire [85] e della quale la Chiesa continuamente vive e cresce. Questa Chiesa di Cristo è veramente presente nelle legittime comunità locali di fedeli, le quali, unite ai loro pastori, sono anch’esse chiamate Chiese nel Nuovo Testamento [86]. Esse infatti sono, ciascuna nel proprio territorio, il popolo nuovo chiamato da Dio nello Spirito Santo e in una grande fiducia (cfr. 1 Ts 1,5). In esse con la predicazione del Vangelo di Cristo vengono radunati i fedeli e si celebra il mistero della Cena del Signore, « affinché per mezzo della carne e del sangue del Signore siano strettamente uniti tutti i fratelli della comunità» [87]. In ogni comunità che partecipa all’altare, sotto la sacra presidenza del Vescovo [88] viene offerto il simbolo di quella carità e « unità del corpo mistico, senza la quale non può esserci salvezza» [89]. In queste comunità, sebbene spesso piccole e povere e disperse, è presente Cristo, per virtù del quale si costituisce la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica [90]. Infatti « la partecipazione del corpo e del sangue di Cristo altro non fa, se non che ci mutiamo in ciò che riceviamo » [91].

Ogni legittima celebrazione dell’eucaristia è diretta dal vescovo, al quale è demandato il compito di prestare e regolare il culto della religione cristiana alla divina Maestà, secondo i precetti del Signore e le leggi della Chiesa, dal suo particolare giudizio ulteriormente determinante per la propria diocesi. In questo modo i vescovi, con la preghiera e il lavoro per il popolo, in varie forme effondono abbondantemente la pienezza della santità di Cristo. Col ministero della parola comunicano la forza di Dio per la salvezza dei credenti (cfr. Rm 1,16), e con i sacramenti, dei quali con la loro autorità organizzano la regolare e fruttuosa distribuzione santificano i fedeli [92]. Regolano l’amministrazione del battesimo, col quale è concesso partecipare al regale sacerdozio di Cristo. Sono i ministri originari della confermazione, dispensatori degli ordini sacri e moderatori della disciplina penitenziale, e con sollecitudine esortano e istruiscono le loro popolazioni, affinché nella liturgia e specialmente nel santo sacrificio della messa compiano la loro parte con fede e devozione. Devono, infine, coll’esempio della loro vita aiutare quelli a cui presiedono, serbando i loro costumi immuni da ogni male, e per quanto possono, con l’aiuto di Dio mutandoli in bene, onde possano, insieme col gregge loro affidato, giungere alla vita eterna [93].

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