Droga, i giovani la evitano se la società la disapprova

E adesso la faranno finalmente finita con certe “favolette” sulle droghe. La cocaina infatti distrugge anche i volti (non solo la materia cerebrale), buca palati e sbriciola setti nasali. E la disapprovazione sociale degli stupefacenti ne abbatte uso e abuso. Com’è raccontato nelle “Linee di indirizzo sull’uso di cocaina e sulle lesioni distruttive facciali per specialisti otorinolaringoiatri”, presentate ieri e redatte dalla Società italiana di otorinolaringoiatria, otto università italiane, il ministero della Salute e il Dipartimento politiche antidroga. E come racconta uno studio monumentale realizzato negli Usa dal 1976 al 2007 effettuato su 986.003 adolescenti: che prova – ha sintetizzato il capo Dipartimento politiche antidroga, Giovanni Serpelloni – come «se il livello di disapprovazione sociale sia molto alto, nel tempo si riduce il consumo di sostanze stupefacenti».

Anche a medici e genitori. Le linee di indirizzo per gli otorinolaringoiatri – ha spiegato sempre Serpelloni – saranno invece diffuse a quegli specialisti per aiutarli «a riconoscere le lesioni determinate dall’uso di cocaina. È importante che siano sensibilizzati per capire se oltre alla patologia c’è anche l’uso di sostanze». Ma il documento arriverà anche «ai medici di medicina generale e ai genitori, per incrementare la rete di attenzione al problema».

Meno “approvazione”, meno marijuana. Lo studio statunitense è stato pubblicato da poco sulla rivista scientifica Addiction, è stato lungo trent’anni ed ha appunto riguardato quasi un milione di adolescenti, ai quali è stato chiesto di valutare il grado di approvazione o disapprovazione di uso occasionale della marijuana, quanti amici la fumavano e quanto era difficile per loro procurarsela: «Quando il livello di disapprovazione era al novanta per cento, l’uso nell’ultimo anno diminuiva al diciassette per cento, quando la disapprovazione scendeva al quarantasette per cento, l’uso aumentava fino al quarantanove per cento», ha spiegato il capo del Dipartimento politiche antidroga.

Sono decisivi i coetanei. Ma quali sono i fattori che creano, e più fortemente, la disapprovazione sociale nei giovani? «L’atteggiamento contro l’uso di droghe da parte del gruppo dei pari (cioè i coetanei, ndr) – individua fra gli altri la ricerca statunitense – l’atteggiamento contro le droghe da parte dei familiari, la disponibilità della sostanza sul territorio, la presenza di norme legali e sociali contro l’uso di droghe».

Pino Ciociola da “Avvenire” on-line del 26 febbraio 2011

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