For You – "Che male c'è?". Tutto!

La società dei furbetti, di quelli che sanno sempre con chi parlare per “aggiustare” qualche situazione, di quelli che “So io come fare”, di quelli che promettono di impegnarsi in cambio di favori, di quelli che percepiscono la pensione per malattie fantasma, di quelli che esaltano il mafioso di turno (per onore, per rispetto – sic!)… Questa è la società nella quale siamo cresciuti. Ora, sembra, le cose stiano cambiando… lo speriamo!

Buona lettura e buone riflessioni… e non dimenticate di farci sapere la vostra opinione, scrivendola nei commenti!

da La città di Salerno del 4 marzo 2012

Èsotto gli occhi di tutti un notevole sforzo che lo Stato pone in essere per sconfiggere il malaffare, la delinquenza organizzata, gli incalliti evasori fiscali; a questa giusta direzione c’è bisogno di affiancare l’impegno di ciascuno nel trasformare la nostra società, sforzandosi di essere più giusti, insomma di fare della giustizia un criterio di vita.
Le retate delle forze dell’ordine riguardo le ingiustizie sono quotidiane. I falsi invalidi, il truffare lo Stato, appropriarsi indebitamente dei soldi pubblici: sono questi certamente reati e vanno perseguiti; a queste autentiche piaghe è possibile opporsi non solo con la repressione, ma cambiando registro culturale. Non è possibile che alcuni che osannano la giustizia e la meritocrazia sono clienti assidui del potente di turno. La situazione attuale è stata determinata da una politica dei piccoli passi, ove tutto era possibile al grido “che male c’è”, erodendo il senso critico della coscienza. Questo meccanismo ha prodotto un ottenebramento della ragione e un torpore della giustizia, fino a giungere all’immobilismo. Insomma, facendo cadere una goccia dopo l’altra -gutta cavat lapidem non vis sed saepe cadendo- abbiamo avuto l’inabissamento della coscienza nel baratro dell’indifferenza, tanto da essere narcotizzati e quindi incapaci di reagire. Inoltre, si è venuto a creare un’esaltazione per i furbi, tanto che spesso venivano e vengono presi come esempio da imitare. Certo, con questo non vogliamo magnificare i poco avveduti, che sproniamo ad essere accorti con questo apologo arabo. A un saggio che passeggiava sulla riva di un fiume un bigotto domandò: “Quando faccio il bagno che orientamento devo avere, verso la Mecca o all’opposto?”. Gli replicò il sapiente: “Devi guardare in direzione dei tuoi abiti per non farteli rubare!”.

Nello Senatore
nellosenatore@starnet.it

Ricordiamo ai nostri lettori l’appuntamento con le riflessioni di don Nello Senatore ogni DOMENICA MATTINA, sul quotidiano salernitano LA CITTÀ DI SALERNO, e alle 9.45 , sempre la domenica mattina, su RADIO ALFA.

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