La giornata degli stati vegetativi 2500 casi in Italia

“Non scherzate con la nostra dignità. E neanche con la nostra vita. Ma aiutateci a curare e curarci”. Le associazioni delle famiglie di chi è in stato vegetativo provano gioia: “Questa prima Giornata degli stati vegetativi è il riconoscimento ufficiale dell’esistenza di una categoria di Persone, con la maiuscola – spiega Claudio Taliento, vicepresidente dell’Associazione Risveglio (Roma) – che nella loro esistenza sono state catapultate in una realtà di vita estrema, in una condizione che riflette il massimo della disabilità: la summa delle minoranze psichiche e fisiche”.

Adesso, dopo il riconoscimento ufficiale, serve però dell’altro: “Chiediamo – dice Giancarlo Pivetta, presidente dell’Associazione Amici di Ale (Pordenone) – di dare a queste persone e a chi sceglie di vivere loro vicino un aiuto psicologico ed economico. Chi è in stato vegetativo deve sentirsi accolto e non una palla al piede». Anche Maria Elena Villa, presidente dell’Associazione Arco 92, spera che ora “si possa ottenere una buona assistenza e il sostegno concreto per tutti coloro che passano attraverso il faticoso cammino del post-coma”, proprio perché oggi, “finalmente, dopo tanti anni di lotte, ci si occupa di questa condizione clinica», eppure si parla troppo poco «della carenza di assistenza e di qualità di vita dovuta agli esiti del coma”.  Nessuno ceda alla tentazione, infine, di voler in qualsiasi modo strumentalizzare questa Giornata. o di polemizzare: “Non ha nulla a che vedere con il fine vita e il testamento biologico – sottolinea chiaro e tondo Fulvio De Nigris, dell’Associazione amici di Luca (Bologna) – chi vuole ricondurla a queste tematiche non vuol vedere la condizione delle persone in stato vegetativo”, cioè “una situazione di gravissima disabilità che coinvolge migliaia di famiglie cui serve assistenza e condivisione”, che “rivendicano un diritto di cura”. Un esempio? Lucrezia Tresoldi è la mamma di Max, che s’è risvegliato dopo dieci anni di stato vegetativo: da quel giorno “le spese sono vertiginosamente salite, perché a Max servono specialisti e spendiamo almeno duemila euro al mese solo per le varie terapie riabilitative”.

Anche per un pezzo di politica è Giornata importante, questa: “Le persone in stato vegetativo sono consegnate totalmente alla nostra responsabilità: chi soffre di una grave invalidità non diventa qualcosa d’altro da un uomo e da una donna, ma resta pienamente persona”, scrive in un messaggio il governatore lombardo, Roberto Formigoni.


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