Lettera delle Conferenze Episcopali Cattoliche nazionali ai Leader dei Paesi del G8

Lettera delle Conferenze Episcopali Cattoliche nazionali ai Leader dei Paesi del G8
22 Giugno 2009
On. Stephen Joseph Harper
Primo Ministro, Canada
On. Taro Aso
Primo Ministro, Giappone
On. Nicolas Sarkozy
Presidente, Repubblica Francese
On. Dmitry Anatolyevich Medvedev
Presidente, Federazione Russa
On. Angela Merkel
Cancelliere, Repubblica Federale di Germania
On. Gordon Brown
Primo Ministro, Regno Unito
On. Silvio Berlusconi
Presidente del Consiglio dei Ministri, Italia
On Barack Obama
Presidente, Stati Uniti d’America
 
Ai Capi di Stato e di Governo dei Paesi del G8
Gentili Presidenti,
In questo tempo di crisi finanziaria ed economica globale, vi scriviamo a nome delle Conferenze Episcopali Cattoliche dei Paesi Membri del G8 per esortarvi a prendere provvedimenti condivisi, nel prossimo Vertice del G8 in Italia, finalizzati a proteggere i più poveri e assistere i Paesi in via di sviluppo.
Come il nostro Santo Padre Benedetto XVI ha scritto nella lettera al Primo Ministro Gordon Brown alla vigilia del Vertice del G20 che lo stesso Primo Ministro ha ospitato:

La crisi attuale ha sollevato lo spettro della cancellazione o della drastica riduzione dei piani di aiuto internazionale, specialmente per l’Africa e per gli altri Paesi meno sviluppati. L’aiuto allo sviluppo, comprese le condizioni commerciali e finanziarie favorevoli ai Paesi meno sviluppati e la remissione del debito estero dei Paesi più poveri e più indebitati, non è stata la causa della crisi e, per un motivo di giustizia fondamentale, non deve esserne la vittima.

La nostra tradizione morale impegna la Chiesa a proteggere la vita umana e la sua dignità, specialmente dei membri più poveri e vulnerabili della famiglia umana. Nei volti dei poveri la Chiesa Cattolica vede il volto di Cristo che siamo chiamati a servire in tutti i Paesi del mondo.
Paradossalmente i poveri che hanno contribuito di meno alla crisi economica con cui il mondo oggi si confronta, saranno quelli che con ogni probabilità soffriranno di più la devastazione, perché relegati ai margini in una schiacciante povertà. Alla luce di questi fatti, i Paesi Membri del G8 dovrebbero far fronte alle loro responsabilità nella promozione del dialogo con le altre maggiori potenze economiche per aiutare a prevenire ulteriori crisi finanziarie. Inoltre dovrebbero onorare i loro impegni nell’aumento degli Aiuti allo Sviluppo per ridurre la povertà globale e raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, specialmente nei Paesi Africani. Questo richiede un approfondimento della partnership con i Paesi in via di sviluppo in modo che queste popolazioni possano diventare agenti attivi della loro crescita, partecipando alle riforme politiche, governative, economiche e sociali al servizio del bene comune. In modo particolare è importante rafforzare i processi di peacekeeping in modo che i conflitti armati non continuino a privare i Paesi delle risorse necessarie allo sviluppo.
In modo analogo, gli Stati poveri e i loro popoli che meno hanno contribuito come agenti responsabili del cambiamento climatico globale sono quelli a maggior a rischio per le gravi conseguenze di questo fenomeno. Come pastori e guide della Chiesa, abbiamo particolarmente a cuore l’impatto che il cambiamento climatico produrrà sulla vita degli ultimi. Per questo dovrebbero essere fissati impegni concreti e creati dei meccanismi per mitigare ulteriori cambiamenti climatici, aiutando i poveri e i Paesi in via di sviluppo ad adeguarsi a questi effetti e ad adottare tecnologie appropriate per uno sviluppo sostenibile. Proteggere i diseredati e il pianeta non sono ideali tra loro contrastanti ma priorità morali per tutte le persone di questo mondo.
 
Il Vertice del G8 ha luogo all’ombra di una crisi economica globale ma le sue azioni sono in grado di portare una luce di speranza al mondo in cui viviamo. Chiedendovi innanzitutto in che modo una determinata politica influisca sui poveri e sugli indifesi, potete far sì che sia assicurato il bene comune di ciascuno. Come famiglia umana siamo chiamati ad assicurare i nostri stessi benefici anche ai nostri membri più deboli.
Preghiamo Dio che il vostro incontro sia benedetto da uno spirito di collaborazione che vi permetta di fare dei passi concreti per ridurre la povertà e per affrontare il cambiamento climatico in questo tempo di crisi.
Distinti saluti

Rev.mo Vernon James Weisgerber
Arcivescovo di Winnipeg
Presidente della Conferenza Episcopale Canadese
Sua Eminenza André Card. Vingt-Trois
Arcivescovo di Paris
Presidente della Conferenza Episcopale Francese

Rev.mo Robert Zollitsch
Arcivescovo di Freiburg
Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca

Sua Eminenza Angelo Card. Bagnasco
Arcivescovo di Genova
Presidente della Conferenza Episcopale Italiana

Rev.mo Peter Takeo Okada
Arcivescovo di Tōkyō
Presidente della Conferenza Episcopale Cattolica Giapponese

Rev.mo Joseph Werth
Vescovo della Diocesi della Trasfigurazione in Novosibirsk
Presidente della Conferenza Episcopale Cattolica Russa

Sua Eminenza Keith Patrick Card. O’Brien
Arcivescovo di Edinburgh e St Andrews
Presidente della Conferenza Episcopale Cattolica Scozzese

Rev.mo Vincent Nichols
Arcivescovo di Westminster
Presidente della Conferenza Episcopale Cattolica di Inghilterra e Galles

Sua Eminenza Francis Cardinal George
Arcivescovo di Chicago
Presidente della Conferenza Episcopale Cattolica degli Stati Uniti

 

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