Web liturgia: proclamare il Vangelo. Notte di Natale. Celebrare la domenica, il Santo Patrono o la dedicazione della chiesa…

Don Antonio Sorrentino  risponde oggi alle domande di: Enzo, Ciro e Maurizio. Domani risponderà alle domande di Elena e Simona . Per postare nuove domande al noto e stimato liturgista potete farlo scrivendole in fondo alla pagina, nello spazio dedicato ai commenti, nella pagina WEB LITURGIA, basta cliccare qui.

Enzo chiede: desidererei sapere se il diacono prima di proclamare il vangelo, chiedendo la benedizione al celebrante, ricevendola, si deve segnare con il segno della croce, o dire solo amen, come da principi e norme del messale romano cap.IV, n. 131 del 1983. ancora auguri e grazie, diac. enzo c.

Don Antonio Sorrentino risponde:  il documento di riferimento per la celebrazione della Messa non è più l’IGMR del 1983, ma l’OGMR del 2004, che conviene proporre anche a qualche sacerdote che non ancora lo conosce. Ebbene, lì, al n. 175, è detto chiaramente che il diacono riceve la benedizione del Presidente e si segna, perché le benedizioni non si danno a vuoto, ma vanno accolte segnandosi: “Il diacono, inchinandosi profondamente davanti al celebrante, chiede la benedizione, dicendo a bassa voce: benedicimi, o padre. Il sacerdote lo benedice con la formula: il Signore sia nel tuo cuore… Il diacono si segna con il segno della croce e risponde: Amen”.

Ciro chiede: carissimo don Antonio, durante la Messa della notte di Natale, è opportuno incensare il bambino Gesù durante il canto del Gloria anziché all’inizio della celebrazione? Il bambino Gesù va incensato con due o tre tiri doppi? E va incensato in ginocchio? Infine le chiedo se è bene durante la celebrazione eucaristica in occasione dell’anniversario della dedicazione della chiesa preparare il rito dell’aspersione con l’acqua benedetta in sostituzione dell’atto penitenziale.

Don Antonio Sorrentino risponde:

  1. Se all’inizio della celebrazione è stata portata in processione la statuetta di Gesù Bambino, viene incensata allora con tre tiri doppi, che spettano ai segni del Signore. Invece, le statue di Maria e quelle (anche le reliquie) dei Santi vanno incensate con due tiri doppi, stando in piedi. Solo il SS.mo Sacramento viene incensato stando in ginocchio.
  2. È cosa buona iniziare la celebrazione domenicale, soprattutto in occasione dell’anniversario della dedicazione, con l’aspersione con l’acqua benedetta. Essa è un ricordo del Battesimo e conviene farla soprattutto nelle domenica pasquali e in celebrazioni in cui ricorre una particolare menzione del Battesimo (ad es. Battesimo di Gesù, domenica quaresimale della Samaritana dell’anno A, celebrazione della Cresima e della Messa di I Comunione…).

Maurizio S. chiede: Carissimo don Antonio, le scrivo per chiederle quale formulario di Messa dobbiamo usare per il seguente caso: è domenica, celebriamo alla sera, è anche l’anniversario della dedicazione della chiesa e il giorno seguente è la festa del santo patrono della parrocchia. Invece al mattino della domenica, essendo l’anniversario della dedicazione della chiesa, quale formulario va usato?  Le chiedo anche: si dice che la Quaresima costituisce un tempo di quaranta giorni prima di Pasqua. Ma contando i giorni ci si rende conto che non è così. Perché la Quaresima è legata al numero 40? E’ corretto dire che sono quaranta giorni prima di Pasqua? Un ultimo quesito: lei recentemente ha scritto: se i ministranti passano tra l’altare e il presidente, devono fare riverenza al celebrante. Però nel Manuale del ministrante di Riccardo Pane EDB che lei ha consigliato è scritto a pag. 22 : Se invece risulta più semplice passare tra i due, la riverenza si faccia normalmente all’altare, tranne il caso in cui si stia accedendo al celebrante, ad esempio per porgergli il messale. In tal caso la riverenza andrà fatta al celebrante. Le chiedo un chiarimento su queste diverse indicazioni.

Don Antonio Sorrentino risponde:

  1. La solennità inizia già ai primi vespri. In caso di coincidenza di due solennità, si celebra la Messa della solennità che ha la precedenza nel calendario. Nel caso specifico, la solennità del patrono principale del luogo ha la precedenza sulla solennità dell’anniversario della dedicazione (cfr. Guida liturgica della Campania, p. 59).
  2. Siccome la domenica è sempre il giorno della risurrezione e in essa non si fa digiuno (e per antica tradizione non si prega in ginocchio), per avere esattamente 40 giorni di penitenza, nell’VIII secolo l’inizio della Quaresima fu anticipato al mercoledì delle Ceneri. In realtà dal mercoledì delle ceneri al sabato santo incluso, escludendo le domeniche, si contano 40 giorni di penitenza.
  3. L’OGMR non giunge a casistiche così minuziose. Occorre allora interpretare. A me sembra che tra i segni di Cristo (il presidente, l’altare, la croce, l’assemblea) cui spetta l’inchino profondo, la precedenza sia da dare ai segni più vivi, cioè al sacerdote che è persona consacrata più dell’altare.

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