Monsignor Luigi Moretti: siate famiglie "attive"

Sabato 23 ottobre presso il seminario metropolitano Giovanni Paolo II il nostro Arcivescovo Luigi Moretti,  ha incontrato per la prima volta le famiglie aderenti al progetto di pastorale diocesano.

L’intervento di monsignor Moretti,  ha svelato ai presenti l’indirizzo che la diocesi prenderà per quanto concerne il “pianeta” famiglia che da oggetto dovrà diventare soggetto di pastorale.

Un auditorio attento, che  all’inizio dell’incontro ha aspettato il nuovo vescovo, lo ha ascoltato per poi accoglierlo: “la Famiglia” è formata.

Di seguito alcuni passaggi dell’incontro.

“Famiglia diventa ciò che sei,  (è monsignor Moretti che parla ndr) voi non siete un gruppo diocesano, ma siete corresponsabili dell’animazione […] voi siete una rete di animatori ed io vi accompagnerò.  […] Dobbiamo cercare di costruire famiglie che sappiano fare famiglia, che sappiano preparare giovani al matrimonio, non banalizzando gli incontri ma aiutando i nubendi a superare le difficoltà”.

“Gesù continua monsignor Moretti, parla di matrimonio, (mette dei paletti non  negoziabili ndr), […]vivere il matrimonio nel rapporto con Gesù, significa anche allenarsi ad avere un rapporto con lui, spiritualmente.  […] La famiglia deve riscoprire la gioia di pregare insieme.  Una famiglia che non prega insieme è una famiglia che non si allena ad accogliere Gesù, […] pregare non è soddisfare il Signore, ma soddisfare  il nostro essere coppia, nell’incontro.  […] Nell’incontro col  Signore, non si può essere  divisi”.

“Ai vostri sacerdoti, (continua monsignor Moretti) chiedete di  insegnarvi a pregare; fatevi insegnare come si prega in due, fatevi insegnare ad assaporare un poco di Gesù Cristo, basta un poco,  poi Lui farà il resto”.

Ancora, don Luigi (come più volte è stato chiamato durante la serata, ndr), citando Giovanni Paolo II:  “E’ l’Apostolo della famiglia, che nella FAMILIARIS CONSORTIO, ci da almeno quattro chiavi di lettura per il matrimonio cristiano: che deve essere comunione di vita; deve servire la vita; deve costruire la Chiesa; deve costruire la società”.

L’auditorio è rapito dall’Arcivescovo e lo stesso continua sicuro di ricambiare il feeling che è appena germogliato.

“Parlare senza sporcarsi le mani, quando si aiuta qualcuno,  diventa irritante per chi è nel bisogno.  Lo sforzo da fare è aiutare ad essere famiglia altre coppie, operando con loro, accogliendoli, facendoli sentire partecipi della loro “rinascita”.   […]Le famiglie impegnate sul serio nella pastorale, aiutano la famiglia; per questi motivi  la  famiglia  deve per forza passare da oggetto a soggetto di pastorale, questa è la grande responsabilità che dobbiamo prenderci come pastorale familiare diocesana, per divenire segno visibile dei frutti dello Spirito”.

Un fiume in piena che parla a braccio facendo uscire le parole dal cuore, dimostrando un amore enorme per quello che dice.

Tutto questo ha fatto trasparire dalle  sue parole monsignor Moretti, che congedandosi, ha detto:  “Quando io starò con voi, non farò <piagnistei>, ma vi dirò di alzare la testa e vivere la vita con amore, coraggio e fede e…  non abbiate paura”.

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