Il nostro Arcivescovo Gerardo Pierro chiarisce

Curia Arcivescovile
   Salerno – Campagna – Acerno
84025  Salerno
Comunicato stampa
 

Questa mattina,  il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Salerno ha apposto i sigilli alla struttura Villaggio S. Giuseppe, in via Salvatore Allende, di proprietà della Diocesi di Salerno – Campagna – Acerno. Il sequestro, disposto dal Pm Roberto Penna, ha suscitato clamore ed è subito balzato sulle cronache locali e in rete. Esclusi dal sequestro la cucina e la piscina dal momento che sono ospiti 210 bambini della colonia.

La struttura posta sotto sequestro è costituita dall’Angellara Home  e da uno stabilimento balneare e rappresenta una grande realizzazione che ha sempre suscitato l’ammirazione generale sin dal primo giorno dell’inaugurazione, avvenuta il 17 settembre 2006, alla presenza del Presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino.

Nata come colonia marina, nel dopoguerra, successivamente fu pensata come casa per ferie e di accoglienza dignitosa, e non un albergo a 5 stelle, come da più parti definita, privilegiando i giovani, i gruppi, le associazioni e i movimenti che vengono in città e non possono permettersi il lusso di usufruire dei servizi che troverebbero sia nella costiera amalfitana, sia in quella cilentana, ma a prezzi elevati. La struttura è affiliata al Centro di Turismo giovanile e i costi sono di 38 euro al giorno in pensione completa. Per i disabili l’accesso è gratuito.

Che tutto fosse nella regolarità e che nulla ci fosse da nascondere, lo si evince anche dagli incontri avvenuti nella struttura. Non è superfluo ricordare le riunioni dei sacerdoti e delle diverse componenti della comunità diocesana nelle varie celebrazioni in conclusione del Sinodo diocesano. Poi nel 2007 e 2008 il Villaggio ha ospitato i Vescovi della Regione per gli esercizi spirituali. E ricordiamo l’incontro in occasione dei festeggiamenti del 50° di sacerdozio dell’arcivescovo, quando egli stesso presentò a tutti i sacerdoti e laici presenti, senza remore, sia la struttura che i membri dell’Associazione, costituita senza fine di lucro. Fu proprio allora che l’arch. Giovanni Sullutrone, apertamente, illustrò le finalità del complesso e gli ulteriori passi che sarebbero stati compiuti per rendere quella struttura accogliente per i giovani, i gruppi, le associazioni e i movimenti.

Ora l’indagine è in corso. Ma vige la massima serenità e viva e incondizionata è la fiducia nella Magistratura.

Il provvedimento di sequestro è funzionale rispetto all’indagine in corso, innnanzitutto come momento di garanzia dei diritti degli indagati stessi. L’iter amministrativo che ha portato all’attuale struttura è regolare e giammai, nel tempo, sono mutate la destinazione d’uso del Villaggio e le finalità filantropiche e assistenziali, che ispirarono i fondatori dell’opera.

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