Anche Milano "boccia" l'alcol!

Il Comune di Milano è il primo in Italia a colpire il consumo di alcol

Milano apripista: da lunedì alcolici vietati agli under 16

I genitori sanzionati con una multa di 450 euro, così come i commercianti che violano la disposizione


Dal sito web del "corriere della sera" del 17 luglio 2009  (Brandi) pubblichiamo integralmente.

MILANO – La città della Madonnina fa da apripista: da lunedì i giovani sotto i 16 anni non potranno acquistare né consumare alcolici in strada o nei locali: se trasgrediranno i genitori saranno sanzionati con una multa che può arrivare a un massimo di 450 euro (che salgono a 500 se la contravvenzione non viene pagata entro i primi cinque giorni), così come i commercianti che violeranno la disposizione. Il Comune di Milano è il primo in Italia a colpire non soltanto gli esercenti per la vendita e la somministrazione, ma anche i minori di 16 anni per il consumo e la detenzione di alcolici.

ORDINANZA – Come annunciato dal sindaco Letizia Moratti, la giunta comunale ha approvato la delibera che fissa l’importo della sanzione e in serata lo stesso primo cittadino firma l’ordinanza che impone a vigili, polizia, carabinieri e guardia di finanza il compito di far rispettare la nuova regola. Il divieto entrerà in vigore la prossima settimana con la pubblicazione del provvedimento nell’Albo pretorio. Le multe, spiega il vice sindaco Riccardo De Corato, saranno inviate ai genitori dei ragazzi, come prevede la legge trattandosi di minori. Sono previsti anche il sequestro cautelare e la confisca amministrativa delle bottiglie. Il provvedimento sarà valido per un periodo sperimentale di 120 giorni. «È un’ordinanza che abbiamo ritenuto necessaria – ha detto la Moratti -, siamo i primi in Italia e speriamo di essere i primi anche nei risultati positivi perché in Italia i giovani minori che devono sono oltre 750mila. A Milano il 34% dei ragazzi di 11 anni hanno già avuto problemi di alcolici. Pensiamo che questa ordinanza vada ad arginare questo fenomeno».

CONTROLLI – All’entrata in vigore dell’ordinanza si accompagneranno servizi mirati e controlli per verificarne l’adempimento, affidati a tutte le forze dell’ordine: polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale. «Ovviamente non basta quest’ordinanza – afferma il sindaco -: alle politiche di sicurezza devono essere accompagnate politiche sociali e strutturali. Dare ai ragazzi voglia di costruire il proprio futuro e a realizzare i propri sogni. Questa è la parte più difficile. Occorre aumentare spazi e luoghi dove anche guidati da un confronto con gli adulti abbiano l’opportunità di realizzare esperienze e progetti».

PRO E CONTRO – Il provvedimento sarà applicato in prevalenza nei quartieri della movida e, soprattutto nel periodo estivo, nei parchi. Per come è stato formulato, non colpirà il ragazzino che esce dal supermercato o dal negozio di alimentari con una bottiglia di un alcolico nella busta della spesa. «Mi impegnerò in prima persona – ha assicurato l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna – a coinvolgere i commercianti per stilare un codice di autodisciplina con cui si impegnino comunque a non vendere alcolici ai minori di 18 anni». Nelle scorse settimane l’Unione del Commercio, a nome di tutti gli esercenti, aveva dato l’assenso al divieto. Ma il provvedimento, su cui si sono espressi favorevolmente anche molti medici e tossicologi, non è stato risparmiato dalle critiche di chi ritiene che le politiche proibizioniste non siano efficaci nel risolvere la diffusione dell’alcol tra i giovani.

PRECEDENTI – Il provvedimento rafforza l’ordinanza in atto dal 4 novembre 2008 che pone il divieto di consumare e detenere bevande alcoliche in contenitori di vetro o di latta in luoghi pubblici o aperti al pubblico del Comune e fa seguito a un’altra ordinanza "anti-sballo", che punisce con una multa di 500 euro chi fuma spinelli all’aperto. Altre città hanno preceduto Milano, ma senza punire i consumatori di alcol. A Monza, dal 1° luglio, un’ordinanza punisce con multe fino a 500 euro chi vende alcolici ai minori di 16 anni. Il divieto si estende non solo ai titolari degli esercizi pubblici, ma anche ai gestori dei distributori automatici. Stesso discorso per Arcore, dove un’ordinanza del 13 luglio punisce con una sanzione fino a 500 euro il commerciante che vende alcolici a minori di 16 anni. Anche Roma si è mossa su questa strada, ma limitandosi a un protocollo firmato il 22 giugno dal sindaco Gianni Alemanno con Confesercenti e Confcommercio per regolamentare la vita notturna nella Capitale. Tra le regole inserite nel protocollo, oltre a una sorta di patente a punti per le discoteche, il divieto di somministrazione degli alcolici ai minori di 16 anni

One Comment

Add a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *