Banco Alimentare, con tagli Pead 3 milioni di poveri a rischio in Italia

Riceviamo da parte del direttore del “Banco Alimentare Campania” la  lettera che lo stesso ha inviato al direttore del quotidiano “Il Mattino” e che pubblichiamo integralmente.
Carissimo Direttore,
In Italia 3 milioni di poveri, circa 300.000 in Campania, rischiano di rimanere senza cibo e assistenza in seguito alla decisione dell’ Unione europea (Regolamento di esecuzione UEN562/2011 del 10 giugno 2011) di ridurre drasticamente per il 2012 gli aiuti alimentari garantiti dal Pead (Programma Europeo di Aiuto Alimentare) a favore degli indigenti. I prossimi giorni saranno decisivi. Non possiamo non condividere la battaglia del Ministro Romano contro i tagli al Pead. La riduzione degli aiuti comunitari avrà drammatiche conseguenze per le persone bisognose che ne usufruiscono sia in Italia che in Europa.
In particolare, nel nostro paese, la diminuzione di cinque volte dei beni alimentari erogati rischia di compromettere la tenuta del sistema di welfare. Una vera e propria “bomba ad orologeria” che potrebbe portare a rischiosi conflitti sociali e che solo il Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura europei può disinnescare, proponendo nuove soluzioni che integrino il regolamento pubblicato il 10/06/2011. É fondamentale che prevalga il buon senso e la lungimiranza, come è stato ribadito dai funzionari dell’AGEA.
In Italia il programma di aiuto alimentare ai poveri è attivo dal 1995 e la collaborazione tra strutture caritative e AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) ha contribuito allo sviluppo di un concreto sistema di distribuzione. Ogni anno, grazie anche a questo programma, la Rete Banco Alimentare Onlus assiste, in Italia, oltre un milione e mezzo di poveri attraverso 8.159 strutture caritative ad essa convenzionate. A queste, solo nel 2010, grazie al Pead sono state distribuite gratuitamente 48.000 tonnellate di cibo che il prossimo anno potrebbero diventare un quinto.
In Campania il Banco Alimentare assiste oltre 100.000 poveri redistribuendo gratuitamente circa 4000 tonnellate di prodotti alimentari.
In un momento difficile, come quello che stiamo vivendo in particolar modo nella nostra regione, segnato sempre più dall’emergere di nuove povertà, una decisione come questa non potrà non portare con sé imprevedibili conseguenze anche in tema di coesione sociale. E’ una “bomba ad orologeria”, come detto, ma pronta a scoppiare. Se è vero come è vero che nel nostro amato Paese, come ha ricordato ultimamente l’Istat, un italiano su quattro è a rischio povertà, è facile immaginare quale sia la situazione nel
Sud ed in particolar modo della Campania.  Centomila persone in Campania, che aiutiamo ogni mese portando loro un “pacco alimentare” contenente generi alimentari di prima necessità, vedrebbero venir meno anche questo sostegno. Tantissime case famiglia, orfanotrofi, comunità per anziani e
tossicodipendenti, mense per i poveri della nostra regione dovrebbero irrimediabilmente chiudere. Far menir meno adesso anche gli aiuti alimentari, sarebbe davvero la goccia che farebbe traboccare un vaso ormai stracolmo. Non possiamo non essere gravemente preoccupati e rimanere fortemente perplessi davanti a certe scelte. Un’Europa cieca e non solidale non solo è una Europa che noi non vogliamo ma è una Europa che non avrebbero voluto neanche i Padri Fondatori.
Il Banco Alimentare Campania Onlus insieme alla Fondazione Banco Alimentare Onlus condivide la preoccupazione comune ai 21 Paesi membri della Federazione Europea dei Banchi Alimentari (FEBA) che in Europa aiutano 5 milioni di poveri donandogli 360.000 tonnellate di cibo all’anno, una parte difficilmente sostituibile delle quali arriva proprio dagli aiuti comunitari stanziati attraverso il Pead.
Ci appelliamo al buon senso di tutti affinchè ogni azione venga messa in campo per scongiurare una sciagurata decisione che comporterebbe davvero delle conseguenze drammatiche per la tenuta del nostro sistema sociale.
Il Direttore
dott. Roberto Tuorto

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