Dal seminario esperienze per il nuovo documento

“Un documento vivo, adatto all’oggi ma con lo sguardo già rivolto a quel futuro che è, ormai, il verbodominante dell’universo comunicazione”. Così mons. Paul Tighe, segretario del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali (Pccs), sintetizza il nuovo documento sui mass media, che fungerà da aggiornamento dell’Istruzione pastorale “Aetatis Novae del 1992. “Pensare alla redazione di un nuovo documento sui media” è stato uno degli obiettivi del seminario per i vescovi responsabili delle comunicazioni sociali nelle Conferenze episcopali, che si conclude oggi a Roma con l’intervento del card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano. Promosso dal Pccs, l’incontro, di cui mons. Tighe traccia un bilancio largamente positivo, ha avuto come tema “Nuove prospettive per la comunicazione ecclesiale. Cambiamenti nelle tecnologie e nella cultura delle comunicazioni: una riflessione teologica e pastorale”. Era la prima volta che i vescovi responsabili delle comunicazioni sociali si ritrovavano per parlare, discutere e fare esperienza dei problemi legati alla loro specifica attività pastorale e il loro contributo per la stesura del nuovo documento – sottolinea mons. Tighe – è parso essenziale. “Le loro esperienze, unitamente alle elaborazioni culturali sui new media, saranno al centro del documento che vuole essere nuovo non soltanto in ordine all’attualità, ma in riferimento al metodo”. L’obiettivo del Pontificio Consiglio, conclude il segretario, è che “la nuova «Aetatis Novae» sia scritta a tante mani e tanti cuori, quanti sono quelli dei vescovi e delle loro Chiese locali che si trovano a vivere nel concreto, ma anche con una visione profetica, il problema «comunicazione» in ogni parte del mondo”.
 

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