Diaconi: criteri di discernimento e di formazione

Pubblichiamo integralmente anche il secondo  intervento  del coordinatore  regionale per il diaconato, don Francesco Giglio, in merito al convegno nazionale tenutosi a Sassone-Ciampino: “Il diaconato nella chiesa italiana oggi” e “Criteri di discernimento e itinerari di formazione”.
 Mons. Italo Castellani, Presidente della Commissione Episcopale per il Clero e la Vita Consacrata, ha concluso a Sassone-Ciampino (Roma) il Seminario tenutosi dal 17 al 19 novembre e dedicato al Diaconato sul tema  "Criteri di discernimento e di formazione". Tra gli interventi di grande interesse quello del teologo Dario Vitali che ha proposto la rilettura dei documenti Del Concilio Vaticano II; del teologo Giovanni Rota che si é soffermato sui documenti della Congregazione per l’Educazione cattolica e del clero e quella del Vicario Generale di Liegi Alphonse Borras che ha fatto riferimento alle esperienze dei Diaconi francesi e tedeschi.
Ha tracciato le conclusioni il Vescovo di Novara Mons. Renato Corti.
Altro momento forte è stato l’intervista ad un testimone della nascita del diaconato S.E. Mons. Pietro Bottaccioli.
Tra gli obiettivi del Seminario vi era la necessità di favorire una conoscenza tra i formatori per individuare una "base comune " di strumenti e di mete educative per la nascita di una piattaforma unitaria dei criteri di discernimento, itinerari ed obiettivi della formazione nonché di far nascere nella Chiesa Italiana una maggiore attenzione e consapevolezza sulla realtà del Diaconato,sulle sue risorse, fatiche e sfide. Tra i criteri di discernimento ritenuti necessari c’è il senso ecclesiale, la spiritualità ed il senso della carità con particolare attenzione ai contesti familiari (mogli e figli), a quelli del lavoro, la disponibilità al servizio e all’ubbidienza.
Per la formazione,oltre a sottolineare le luci e le ombre è stato fatto emergere il nodo fondamentale : "quale diacono per quale Chiesa".
Si è posto l’accento sulla necessità di privilegiare quattro ambiti: spirituale, teologico, umano e pastorale.
E’ emersa anche la necessità di pensare a delle Scuole Teologiche per la formazione dei Diaconi da inserire negli ISSR o ISR con cammini,orari e curriculi appositi.
Occorre anche distinguere la formazione per gli Aspiranti da quella dei Candidati.
Per gli aspiranti una formazione specifica al senso ecclesiale, alla Parola, alla carità. Per i candidati la formazione teologica, quella spirituale, tramite giornate di spiritualità ed Esercizi spirituali, la partecipazione alla vita della Comunità, la scelta di Direttori spirituali approvati dal Vescovo; quella umana attraverso una più profonda conoscenza della persona negli ambienti di vita (famiglia,lavoro,società);  quella pastorale.
I tempi previsti: un anno propedeutico per il discernimento del cammino, un anno di aspirantato e minimo tre anni per i candidati.
Il cammino di formazione, che inizia dopo il conseguimento del Titolo di studio (ISSR o baccalaureato),prevede per aspiranti e candidati il coinvolgimento del Delegato vescovile, i Direttori spirituali, i Parroci, i Presbiteri della Commissione del Diaconato,il popolo di Dio, la famiglia ed infine il Vescovo a cui spetta la decisione finale.
Occorre anche precisare che chi ha il compito del discernimento vocazionale sappia leggere in profondità le persone che, comunque vada, avranno trascorso un tempo prezioso, avendo goduto dell’occasione di conoscere se stessi, per cui trascorso il tempo stabilito occorre comunicare all’interessato la decisione di fermarsi o la possibilità di proseguire.
A conclusione di queste brevi riflessioni sento il bisogno di ringraziare tutta la Commissione Nazionale CEI per il dono ricevuto.
Finalmente la Chiesa Italiana ha compreso che solo sedendosi intorno allo stesso tavolo vescovi, presbiteri e diaconi si può realizzare l’unità intorno alla Mensa del Signore, punto di partenza e di arrivo del nostro servizio ministeriale.
Erano ormai otto anni che aspettavamo questo momento, ed oggi grazie ai Vescovi che credono nel diaconato siamo riusciti a fare un passo da gigante.
Spero che questo Seminario riesca a far innamorare del Diaconato anche i nostri Presbiteri meno sensibili e così riaccendere nei cuori di tutti il vero ed autentico "spirito di servizio ".
Mi auguro che si concretizzi la volontà di preparare il Convegno Nazionale e che veda la partecipazione dei vescovi, dei presbiteri e di tutti i diaconi d’Italia; la nascita dell’Osservatorio e della Commissione permanente sul diaconato in Italia; i Coordinamenti regionali e quant’altro possa servire per la promozione del Diaconato in Italia.
Intanto in attesa di novità prepariamoci a vivere, in continuità con il Seminario, il Convegno Nazionale del CoDI in attesa di quello della CEI.
Augurando di cuore BUON LAVORO a tutta la Commissione CEI per il Diaconato e ringraziando tutti quelli che hanno lavorato per realizzare a livello logistico, qualitativo e liturgico questi splenditi tre giorni, assicuro a tutti il ricordo nella preghiera.
Buon cammino di preparazione al Santo Natale,con affetto e stima
Diac. Francesco Giglio

 

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