I nove modi di pregare di san Domenico.

Settimo.

imgp6841-800x736Tutte le sere chiesa san Domenico in Acquamela di Baronissi

ore 18.30 SS Rosario meditato

ore 19.00 Celebrazione Eucaristica con meditazione sulla vito e le opere del Santo Domenicano

SPESSO SI VEDEVA DOMENICO DURANTE LA PREGHIERA ALLUNGARSI IN TUTTA LA SUA ALTEZZA VERSO IL CIELO, come una freccia lanciata diritta verso l’alto da un arco teso. Nel frattempo ALZAVA LE MANI SOPRA LA TESTA E DISTENDEVA LE BRACCIA. Le mani si toccavano. A volte erano un poco aperte come se volessero ricevere qualcosa dal cielo.

Si credeva che, in questi momenti, egli ottenesse una grazia maggiore e che, rapito fuori di sé, ricevesse da Dio per l’Ordine che aveva fondato il dono dello Spirito Santo: la gioia interiore che donava a lui e agli altri fratelli una vita secondo le beatitudin­i. Così, chiunque può ritenersi felice, anche se in estrema po­vertà, in profonda tristezza, anche se perseguitato, affamato e assetato di giustizia.

In tali momenti il Padre santo sembrava come rapito in spirito nel «Santo dei Santi» e nel terzo cielo [2Cor 12,2]. Quando pregava così agiva poi come un vero profeta, se doveva fare un rimprovero a qualcuno, se dava disposizioni o predicava.

Il Padre santo trascorreva solo poco tempo in questo atteggiamento di preghiera e, tornato in sé, dava l’impressione di arrivare da un lungo viaggio. Era simile a un pellegrino e lo si poteva facilmente cogliere dal suo aspetto e dal suo comportamento.

Una volta, mentre pregava da solo, i suoi confratelli lo sentirono citare le parole del profeta: «Ascolta la voce della mia supplica, quando ti grido aiuto, quando alzo le mie mani verso il tuo santo tempio» [Sal 28,2].

E insegnava ai suoi fratelli, con parole sante e con il suo esempio a pregare con perseveranza, ripetendo spesso i seguenti versetti dei Salmi: «Ecco, benedite il Signore, voi tutti, servi del Signore; voi che state nella casa del Signore durante le notti. Alzate mani verso il tempio e benedite il Signore» [Sal 134,1-2]. E pregava ancora: «Signore, a te grido, accorri in mio aiuto; ascolta la mia voce quando t’invoco. Le mie mani alzate come sacrificio della sera» [Sal 141,1.2b].

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