Il Papa ai diplomatici: crisi, servono nuove regole

Si è svolto ieri (9 gennaio 2012) il tradizionale, attesissimo incontro con gli ambasciatori accreditati. 179 i Paesi con cui la Santa Sede ha rapporti diplomatici. Numerosissimi i temi trattati, dal Medio Oriente alla persecuzione dei cristiani, dalla crisi economica all’aborto.

CRISI ECONOMICA, SERVONO NUOVE REGOLE

“Nuove regole che assicurino a tutti” di vivere dignitosamente e sviluppare le proprie capacità a beneficio di tutti. Le ha chieste il Papa per la crisi economica che, nata in Occidente, incide anche sui Paesi in via di sviluppo. Uscire dalla crisi, ha detto, non significa solo “arginare le perdite individuali” o “nazionali”.

 CRISTIANI PRIVATI DEI DIRITTI “IN NON POCHI PAESI”

La libertà religiosa è il “primo dei diritti umani, perchè essa esprime la realtà più fondamentale della persona. Troppo spesso, per diversi motivi, tale diritto è ancora limitato o schernito”. È quanto ha detto stamaneil Papa. “Non posso evocare questo tema – ha aggiunto Ratzinger – senza anzitutto salutare la memoria del ministro pachistano Shahbaz Bhatti, la cui infaticabile lotta per i diritti delle minoranze si è conclusa con una morte tragica”. “Non si tratta, purtroppo – ha detto ancora il Papa – di un caso isolato. In non pochi Paesi i cristiani sono privati dei diritti fondamentali e messi ai margini della vita pubblica; in altri subiscono attacchi violenti contro le loro chiese e le loro abitazioni. Talvolta, sono costretti ad abbandonare Paesi che essi hanno contribuito a edificare, a causa delle continue tensioni e di politiche che non di rado li relegano a spettatori secondari della vita nazionale. Il terrorismo motivato religiosamente ha mietuto anche l’anno scorso numerose vittime, soprattutto in Asia e Africa”. Lo ha detto il Papa al Corpo diplomatico, citando Bhatti in Pakistan e le violenze in Nigeria.

LA PRIMAVERA ARABA FRUTTO DELL’INCERTEZZA DEI GIOVANI

La primavera araba è collegata al “momento di incertezza” che colpisce soprattutto i giovani, e nasce dai loro “fermenti”. E il Papa osserva che “l’ottimismo iniziale ha ceduto” al “riconoscimento delle difficoltà” e per continuare il cammino occorre il “riconoscimento della dignità inalienabile di ogni persona umana e dei suoi diritti fondamentali”. Il Papa auspica in Siria “una rapida fine degli spargimenti di sangue e l’inizio di un dialogo fruttuoso tra gli attori politici favorito dalla presenza di osservatori indipendenti”.

ABORTO SI OPPONE ALL’EDUCAZIONE DEI GIOVANI

Il Papa “guardando soprattutto al mondo occidentale”, è “convinto che si oppongano alla educazione dei giovani e di conseguenza al futuro dell’umanità le misure legislative che non solo permettono, ma talvolta addirittura favoriscono l’aborto, per motivi di convenienza o per ragioni mediche discutibili”.

BIOETICA, NO ALL’USO DI EMBRIONI UMANI

Il Papa “accoglie con soddisfazione” la sentenza della Corte di giustizia della Ue che vieta di brevettare i processi relativi alle cellule staminali embrionali umane, e la risoluzione della Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa che condanna la selezione prenatale in funzione del sesso”.

IN MEDIO ORIENTE È L’ORA DI DECISIONI CORAGGIOSE

Il Papa ricorda che le “tensioni in Terra Santa hanno ripercussioni sugli equilibri di tutto il Medio oriente”, e che i “responsabili politici” devono adottare “decisioni coraggiose e lungimiranti in favore della pace”. “Ho appreso con piacere – aggiunge – che in seguito a una iniziativa del Regno di Giordania il dialogo è ripreso”.

PER L’AFRICA COLLABORAZIONE TRA CRISTIANI E GOVERNI

Per l’Africa il Papa chiede “collaborazione” tra cristiani e governi per “un cammino di giustizia, pace e riconciliazione in cui i membri di tutti i gruppi e etnie siano rispettati”. Sottolinea che lo Stato in Sud Sudan si è “costituito pacificamente”, chiede alla Comunità internazionale una soluzione per la Somalia, cita Nigeria, Costa d’Avorio, Grandi Laghi e Corno d’Africa per richiamare su di loro l’attenzione della comunità internazionale e dei governi.

AMERICA LATINA, UN “PARTICOLARE PENSIERO”

Il Papa ha indirizzato “un particolare pensiero ai Paesi dell’America Latina e dei Caraibi che nel 2011 hanno festeggiato il bicentenario della loro indipendenza”. Nella udienza al Corpo diplomatico ha ricordato la sua intenzione di recarsi a Cuba e in Messico e la recente celebrazione per l’America Latina svoltasi in San Pietro.

 ITALIA, RAPPORTO EQUILIBRATO TRA STATO E CHIESA

Dal Papa un “pensiero particolare” all’Italia nel 150.mo della “unificazione politica” e l’auspicio che “continui a promuovere un rapporto equilibrato fra la Chiesa e lo Stato, costituendo così un esempio al quale altre Nazioni possano riferirsi con rispetto e interesse”.

 

 

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