Il Triduo e le virtù teologali

Sul tema guida delle tre virtù teologali si stanno susseguendo le celebrazioni Eucaristiche del Triduo in preparazione alla solennità di san Matteo.  Ieri, gioverdì 18, si è trattato il tema della Fede, oggi S.E.R. Monsignor Antonio Cantisani (Arcivescovo emerito di Catanzaro-Squillace) ha incentrato la sua omelia sulla Speranza sottolineando il gran bisogno dell’uomo di oggi di affidarsi a questa virtù.  Ma parliamo della Speranza crisitiana, la "Grande Speranza", come l’ha definita il Papa nell’Enciclica Spe Salvi, che sostiene la nostra vita e legittima le nostre attese.  Le prospettive per il futuro non sono rosee: guerre, ingiustizie, violenza, povertà sono una costante nella vita di molte persone.  Anche chi vive in una situazione meno difficile è costantemente assalito da problemi, preoccupazioni, paura del futuro delle malattie, della morte.   Ecco perchè c’è tanto bisogno di Speranza.  Ma cosa è la Speranza, o, meglio, "Chi è la Speranza"? Essa ha il nome e il volto di Cristo.  Quanto più piena è la Fede in Lui, tanto più grande è la Speranza che ci sorregge.  Domani si rifletterà sulla Carità guidati da S.E.R. Monsignor Domenico Umberto D’Ambrosio, Arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo.
Monsignor Antonio Cantisanti
 
In apertura, quadro di Giovan Francesco Nuvolone "le tre virtù teologali ammaestrano" databile al 1630 ca. conservato presso "la Rocca" di Fontanellato (PR).



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