LA CARITAS DIOCESANA… UNA CASA PER SEMPRE!!!

103703550-c74ad3a3-e044-46fb-887d-dac7355ba3c7Ringraziamo il quotidiano il mattino che nell’edizione di Lunedì scorso a firma del Giornalista Giuseppe Pecorelli ha così trattato l’emergenza freddo.

La caritas diocesana ringrazia tutti i volontari che in questi giorni non pensando ai festeggiamenti si sta spendendo senza tregua per chi vive nel bisogno.

grazie a tutti coloro che nel silenzio operano e nel silenzio offorno opere di bene.

Questo il testo integrale dell’articolo

Le temperature calate improvvisamente al di sotto dello zero fanno scattare l’allerta freddo a Salerno. A rischio sono soprattutto i tanti senza tetto che vivono in strada e cercano riparo in alloggi di fortuna. Circa un centinaio di persone, anche se è difficile dare un numero preciso considerato che tanti sono di passaggio e non fanno della stanzialità una regola. Si potrebbe parlare di emergenza, ma negli ultimi anni la Caritas diocesana ha cercato di uscire dalla logica di interventi mirati solo a superare i momenti critici. La risposta alla povertà è quotidiana e prescinde dalle situazioni contingenti. Tante le strutture di accoglienza sul territorio. In pieno centro storico sono venti le persone accolte nel dormitorio aperto nei locali della chiesa di Santa Maria dei Barbuti. Lavori specifici, tra l’altro costosi, hanno creato locali messi al servizio dei poveri, dieci donne e dieci uomini, rispettando il valore storico della struttura. Le persone accolte sono perlopiù di nazionalità italiana, molti i salernitani. Come ogni anno, nei mesi invernali, anche i missionari saveriani, il cui Istituto è nel rione Petrosino, danno accoglienza a sedici senza fissa dimora, in questo caso soprattutto stranieri e tutti uomini. Al dormitorio Caritas di via Bottiglieri alloggiano invece trenta stranieri mentre dodici persone sono accolte nella struttura della parrocchia di San Paolo, ancora nel rione Petrosino. In provincia, a Campolongo di Eboli, è aperta Casa Betlemme, struttura attiva nella Villa Falcone e Borsellino, un edificio confiscato alla camorra e oggi interamente destinato all’accoglienza. Qui alloggiano diciotto ragazzi, tutti stranieri che lavorano nei campi agricoli della Valle del Sele, ma che non saprebbero dove trovare accoglienza. Ad Eboli è anche aperta Casa speranza, che dà aiuto a giovani smarriti nelle tossicodipendenze e in problematiche d’ogni natura, ma che offre anche ospitalità a chi vive in strada. La struttura è gestita dall’associazione Spes unica, fondata da padre Ezio Miceli, parroco di Santa Maria della speranza a Battipaglia. Queste le strutture a disposizione dei più poveri, ma il sogno vero del direttore della Caritas salernitana, don Marco Russo, resta quello di fondare una grande casa dell’accoglienza, che faccia diventare la solidarietà ordinaria, quotidiana, e non più eccezionale. L’idea è quella di creare un vero e proprio “condominio” dove ospitare non solo singoli, ma intere famiglie. L’obiettivo è di aprire la struttura, dedicata a San Giovanni Paolo II e a Madre Teresa di Calcutta, nel Rione Zevi, più conosciuto come “ciampa di cavallo”. Occorrono però somme consistenti per realizzare il sogno e serve il contributo di tutti, enti pubblici e singoli cittadini. Se le strutture sono essenziali lo è altrettanto l’impegno di tanti volontari. Sono cinque i giovani che formano l’Unità di strada della Caritas. Ogni giorno raggiungono i luoghi dove di solito trovano riparo i senza tetto e portano loro cibo, coperte, vestiti. E non si limitano all’aiuto materiale immediato. Svolgono anche “un servizio di aggancio e di presa in carico”. In pratica, offrono sostegno morale e psicologico cercando di instaurare relazione con i bisognosi e approntare strumenti per costruire un progetto di reinserimento e recupero sociale. È anche garantito, se necessario, un intervento di prima assistenza sanitaria. Intanto questa mattina, presso la sede Caritas di via Bastioni, si terrà una riunione per capire quali ulteriori azioni sia possibile assicurare in questi giorni di freddo particolarmente rigido.

Giuseppe Pecorelli

Add a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *