“Lasciamoci coinvolgere dall’amore dell’Apostolo Matteo”

“Lasciamoci coinvolgere dall’amore dell’Apostolo Matteo”, con queste parole  S.E. monsignor Luigi Moretti durante l’Omelia tenuta nel Pontificale di oggi, 21 settembre 2011, ha salutato il numerosissimo popolo di Dio che è in Salerno-Campagna-Acerno presente con tutte le autorità civili e militari nella Cattedrale di Salerno.  Ed ancora: “È un dono di Dio, questa parola (Mt 9, 9-13 ndr) di vita e di salvezza che ci presenta un incontro […] l’incontro tra Gesù e Matteo.  Benedetto XVI ci dice che la fede non è ideologia […] ma un incontro con Gesù, che non è mai spontaneo […] il Figlio di Dio entra nella nostra storia […] Matteo si lascia coinvolgere e riceve il potere di diventare figlio di Dio […] Gesù lo chiama ad essere Apostolo fino alla testimonianza del sangue e san Matteo, ci lascia il Vangelo dove scopriamo ciò che Gesù gli aveva detto.  […] Gesù ci invita a guardarLo non come vogliamo noi con gli occhi di questo mondo ma con gli occhi carichi di Misericordia: “Misericordia io voglio e non sacrifici”.  […] L’incontro significa entrare nel discorso della montagna e vivere l’insegnamento […] è Lui il Signore e Maestro,  seguirlo significa vivere diversamente la vita […]amando  ed  essendo misericordiosi.  […] come una forza che cambia il modo di vivere, il Signore ci chiede di imparare da Lui. In Lui si costruisce il legame e così come si costruisce questo legame nasce il comandamento dell’amore.  L’esperienza di diventare operatori di pace e giustizia non può non passare per la vera riconciliazione […] il Signore ci dice che non possiamo incontrarLo se non viviamo da veri riconciliati.  Non possiamo dire di si e poi non farci coinvolgere.  Noi viviamo momenti di crisi, tanti chiedono  come reagire […] senza Gesù diventa tutto più complicato […] san Matteo ci insegna come seguire Gesù che è un “Galantuomo” che non cerca consensi ma sollecita la nostra responsabilità e la nostra libertà, ci invita a seguirlo per una via stretta dove incontreremo la croce e la sofferenza ma ci esorta a non avere paura perché Lui sarà con noi fino alla fine dei tempi.  La presenza di Gesù diventa la nostra forza per non farci piegare su noi stessi, per farci vivere tutte le angosce e le paure di questi tempi per sperimentare così la gioia piena dell’incontro con Lui, con il Suo amore.

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