Mediazione, la risorsa anticrisi

Primo: ricominciare a dialogare. Secondo: cercare soluzioni efficaci per gestire in modo civile il destino dei figli nella separazione. È questo, in estrema sintesi, l’obiettivo della mediazione familiare, che in Italia comincia pian piano ad acquistare un ruolo, di pari passo con la crescita esponenziale di drammi familiari scatenati da una crisi coniugale. Utilissima in caso di coppie che non riescono a parlarsi se non litigando, addirittura indispensabile se ci sono contese sui figli, la mediazione ora scende in piazza per farsi conoscere meglio dagli italiani.

Giovedì prossimo, 21 ottobre, si svolgerà in tutta la penisola la Giornata nazionale della mediazione familiare, in corrispondenza con l’International Conflict Resolution Day, proclamata dall’americana Association for Conflict Resolution (Acr) e dal World Mediation Forum. Nelle piazze di 30 città e decine di altre località minori ci saranno punti di distribuzione di volantini e depliant, oltre a professionisti disponibili a rispondere alle domande dei passanti. «Vogliamo far capire che con la mediazione familiare si possono affrontare le problematiche delle coppie in crisi – spiega Luigi Zammuto, presidente dell’Aimef –. Da noi vengono coppie che hanno già deciso di lasciarsi, ma vogliono riorganizzare in modo civile la loro vita». Patrimoni, proprietà, ma soprattutto la gestione dei figli: di questo si discute con il mediatore. E talvolta ci possono essere delle sorprese: non di rado accade che, davanti a un professionista che invita al dialogo, marito e moglie scoprono che le cose che li uniscono sono più importanti di quelle che li dividono. E che vale la pena riprovarci. «Si, capita che recuperando il dialogo tra di loro, marito e moglie riscoprano la relazione – conferma Zammuto –. Più in generale, però, noi cerchiamo di abbassare la conflittualità tra due coniugi che si apprestano a diventare ex, per arrivare a una gestione serena dei figli».

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