Pillola del giorno dopo: «una strage invisibile»

Ogni anno nel nostro Paese vengono vendute 380mila scatole di farmaci abortivi. Quindi, secondo il Movimento per la vita che ieri a Montecitorio ha presentato la sua lettura critica dell’annuale relazione ministeriale, ci sarebbero almeno 60-70 mila interruzioni di gravidanza che sfuggono alle statistiche ufficiali.

Bisogna tenere conto degli aborti che prima non c’erano e oggi ci sono, «penso alla pillola del giorno dopo – ha sottolineato Casini –. La stima è circa 60/70 mila aborti in più, incalcolabili e che però ci sono». Infatti, la pillola del giorno dopo «provoca la distruzione dell’embrione se concepito e non si sa in che misura». E se ogni anno vengono vendute circa 380mila scatole di pillola del giorno dopo, «secondo i calcoli dei medici cattolici è probabile che gli aborti causati da questa siano appunto 60/70 mila».

Non è finita qui. «Bisogna calcolare che la classe d’età delle donne in età feconda, per il crollo delle nascite, si è dimezzata, dimezzando così anche le possibilità di concepimento», rileva Casini. In sostanza, «pensiamo che la cifra generale degli aborti non è quella che si legge nei dati ufficiali e in ogni caso se si sono ridotti è merito di chi diffonde la cultura della vita: la Chiesa e un pochino anche noi».

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