Domani è san Matteo, auguri Salerno

Riconoscersi e identificarsi con la propria città.  Amare i luoghi della propria infanzia, respirare i profumi della "spuma "del mare, lo "struscio", i "vecchi" che giocano, i padri che insegnano e le madri che luccicano, aspettando il bagliore dei fuochi. 
Riconoscersi e identificarsi con il  Santo patrono, ricercare la Santa Messa e la processione, per ribadire l’appartenenza. Salire i gradoni del Duomo, sbirciare il presepe perenne riflesso nelle vetrine degli arredi sacri, senza cedere  il passo alla scaramanzia o ad inutili formalismi. 
 
Il Pontificale, è respirare il tempo passato, fasti e solennità della Liturgia che coinvolge e accarezza il cuore dell’uomo.  Il profumo d’incenso che si sparge sugli abiti, lasciando un ricordo per ore.   Rivolgersi al Santo per  chiedere  aiuto  (da buon mediatore) nella vita quotidiana, come a un "fratello" maggiore, con trasporto e sincerità.

La processione è attendere per ore il Suo passaggio,  tra fremiti e pianti di bimbi per i palloncini che volano via. 
Ogni anno è in aumento la folla che partecipa, e questo ci sprona ad identificare la maggiore partecipazione con una crescita che va al di là del semplice presenzialismo, o della semplice curiosità. 
 
Domani con il Pontificale e la processione, Salerno si illumina davvero.  
Domani con i colori dei fiori, Salerno diventa più vera.
Domani,  è  san Matteo, auguri Salerno.
 
Nella foto in alto la statua di san Matteo conservata nella Cattedrale Primaziale di Salerno

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