Spot blasfemo, il giudice: umorismo goliardico…

L’associazione Aiart onlus (Associazione italiana ascoltatori radio e televisione) si opporrà all’archiviazione del procedimento penale avviato contro l’emittente televisiva Italia1 per avere mandato in onda uno spot pubblicitario offensivo dei sentimenti religiosi cristiani. Infatti il pubblico ministero della procura presso il Tribunale di Roma ha presentato al gip richiesta di archiviazione «ritenuto che la visione del (brevissimo) filmato “incriminato” evidenzia l’insussistenza del reato ipotizzato» e «osservato che l’“umorismo goliardico” in cui si sostanzia il video può essere considerato maleducazione, ma non certo integrare un delitto penalmente perseguibile».

Lo spot (un uomo legato su un letto in posa simile al Cristo crocifisso, che invoca l’aiuto del padre) è già stato «bocciato» dall’Istituto di autodisciplina pubblicitaria (Iap), che ha ingiunto all’emittente televisiva di desistere dall’ulteriore messa in onda del filmato. Lo Iap infatti ha ritenuto che lo spot sia «contrario agli articoli 1 e 10, lealtà della comunicazione, convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona, del codice di autodisciplina della comunicazione commerciale». L’Aiart astenendosi, per doveroso rispetto al ruolo dei magistrati, da ogni rilievo o critica, manifesta «stupore per il fatto che il video incriminato sia considerato una forma di “umorismo goliardico” e di “maleducazione”». «Forse la richiesta di archiviazione – commenta il presidente dell’Aiart Luca Borgomeo – è la spia di una insensibilità sociale ed indifferenza etica che non contraddistingue soltanto il comportamento di una azienda, di un pubblicitario e di una emittente televisiva». L’Aiart ha conferito incarico all’avvocato Elisa Maria Caltagirone di presentare opposizione contro la richiesta di archiviazione.

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