Web Liturgia: spezzare e ricevere l'Ostia; dove si siedono e cosa indossano i lettori di fatto; adorazione

Don Antonio Sorrentino  risponde oggi ai quesiti  di Mariarosaria e Marina.

Le risposte ai vostri quesiti ritorneranno lunedì 5 novembre.

Per postare nuove domande al noto e stimato liturgista potete farlo scrivendole in fondo alla pagina, nello spazio dedicato ai commenti, nella pagina WEB LITURGIA, basta cliccare qui.

Mariarosaria L. chiede a don Antonio Sorrentino

Carissimo don Antonio, l’OGMR al n. 83 insegna che l’invocazione Agnello di Dio accompagna la frazione del pane. Le chiedo: quando il sacerdote prima di spezzare l’Ostia grande va a prendere la pisside con le ostie consacrate che sta nel tabernacolo, l’assemblea può iniziare a recitare o cantare l’Agnello di Dio? Oppure sia se il tabernacolo è dietro all’altare e sia se si trova in una cappella distante dall’altare, l’assemblea deve in ogni caso aspettare il sacerdote che ritornato all’altare inizia a spezzare l’Ostia grande per recitare o cantare l’Agnello di Dio? Un’altra domanda. In parrocchia per la proclamazione della Parola di Dio ci siamo organizzati nel seguente modo: terminata la colletta tutti i lettori si dirigono verso l’altare e allineandosi davanti al centro di esso fanno un profondo inchino. Dopo essere saliti in presbiterio, chi proclama va all’ambone e gli altri si siedono accanto ai ministranti dal lato più vicino all’ambone. E’ corretto tutto questo? Anche il sedersi accanto ai ministranti? Infine il lettore quando si alza, mentre l’altro si viene a sedere, deve fare da dove si trova un inchino al celebrante prima di girarsi verso l’ambone?
Questo inchino lo deve fare dopo aver proclamato prima di sedersi, mentre l’altro lettore va all’ambone?

Don Antonio risponde a Mariarosaria

L’ideale sarebbe che i fedeli ricevano la Comunione con Ostie consacrate nella celebrazione eucaristica in atto (OGMR, n. 85). Nel caso debbano essere consumate altre Ostie conservate nel tabernacolo, il sacerdote o il diacono o l’accolito o il ministro straordinario và a prendere la pisside dopo la frazione del pane (che è  accompagnata dal canto dell’Agnus Dei), in modo che all’invito “Beati gli invitati…” tutto il Pane eucaristico da distribuire sia già disponibile sull’altare.

Bene: i lettori e il salmista insieme vanno in presbiterio e insieme si inchinano all’altare, ad evitare un viavai distraente.

L’inchino al presidente da parte del lettore prima di recarsi a proclamare la  parola di Dio, se è già nel presbiterio e non passa davanti al sacerdote, non è previsto.


 

 Marina I. chiede a don Antonio

Carissimo don Antonio,

Le chiedo di comprendere meglio come comportarsi al termine della Messa quando si espone il Santissimo Sacramento. Lei ci ha insegnato che al termine dell’orazione dopo la Comunione tutti si inginocchiano perchè il Santissimo è esposto nell’ostensorio. Quale atteggiamento deve assumere il ministro della Comunione che oltre ad essersi comunicato ha con sè la teca con le ostie consacrate da portare agli ammalati? Deve inginocchiarsi lo stesso, pur portando con sè il Corpo di Cristo nella teca? Oppure è preferibile che resti in piedi, a scapito però dell’uniformità dei gesti, perchè tutti sono in ginocchio? Un’ultima domanda sui ministranti: durante la S. Messa può servire all’altare indossando il camice una signora di 50 oppure di 60 anni?

Don Antonio risponde a Marina

Se il ministro straordinario ha ricevuto la teca con la Comunione ai malati, vada subito. Se vuole rimanere per partecipare all’adorazione dopo la Messa, non c’è bisogno che riceva in anticipo la teca. La prenda dopo.  Chi serve all’altare è bene che indossi una veste adeguata, cioè una tunica. Per il “lettore di fatto” (uomo o donna) non è prevista alcuna veste particolare.

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