Web Liturgia: Ceneri senza fiori?; cosa dire alla fine del Rosario; Gusù Bambino…

Don Antonio Sorrentino  risponde oggi ai quesiti di Antonio.

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 Antonio A. chiede: Caro don Antonio, il Mercoledì delle Ceneri e in tutto il tempo di Quaresima accanto all’altare, all’ambone e nel presbiterio si possono preparare piante senza fiori? Si potrebbe ad esempio per tutta la lunghezza dell’altare usare solo tante piante verdi unite? Quando si recita il Rosario, si può concludere con questa benedizione che ho sentito qualche volta: “Il Signore ci benedica e ci accompagni sempre”? Infine durante la Messa della notte di Natale la statuetta di Gesù Bambino nella processione d’ingresso deve essere portata dal ministro subito dopo la croce, o subito dopo l’Evangeliario o davanti al sacerdote celebrante?

Don Antonio Sorrentino risponde ad Antonio

  1. I fiori sono segno di festa e di gioia. Per questo motivo, se ne fa un uso discreto in Avvento e sono assenti in presbiterio (eccetto davanti al SS.mo Sacramento) in Quaresima nonché in occasione di funerali. I fiori sono anche segno di dono di sé, perché come la cera e l’incenso, si consumano a lode di Dio e, pertanto, sono segno della nostra partecipazione al sacrificio di Cristo. Per questo motivo (oltre che per la verità dei segni) nella liturgia non sono ammessi i fiori finti (di carta, di seta, in rame, in ceramica…). Purtroppo questa normativa sull’uso dei fiori non sempre viene rispettata, per cui è difficile leggere la segnaletica floreale in chiesa, dove spesso o mancano del tutto i fiori oppure, all’opposto, ci sono sempre indistintamente in ogni tempo liturgico e per ogni celebrazione e talvolta anche in modo esagerato, come se fossero l’elemento che più deve attirare l’attenzione, distogliendola dal soggetto divino (il Signore), cui devono far riferimento e condurre. La saggezza della Chiesa è più sicura della fantasia sbrigliata di sacristi, pie donne, suore devote, fiorai e anche sacerdoti che vogliono colpire i sensi con l’esagerazione. Quanto all’uso di vasi con piante verdi, conviene essere discreti e non ricorrere a essi per raggirare le norme in materia di arredo floreale. In Quaresima o in occasione di esequie, il presbiterio spoglio richiama fortemente l’austerità del tempo liturgico o della morte.
  2. Alla fine del Rosario, sembra preferibile concludere con la formula completa mutuata da Lodi o Vespri: “Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna”.
  3. La liturgia della notte di Natale non prevede che nella processione di ingresso si porti la statuetta di Gesù bambino, tantomeno di poggiarla sul’altare. Se si usa inserirla nella processione di ingresso, conviene portarla dopo la croce e l’evangeliario, per poi deporla in luogo adatto.

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