Web Liturgia: compiti del Lettore istituito, la musica durante l'Adorazione Eucaristica,

Don Antonio Sorrentino  risponde oggi ai quesiti  di Francesco Pinto di Paola (CS) ed Enzo. 

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Francesco Pinto chiede: Carissimo don Antonio le riporto quanto ripreso da una pubblicazione della chiesa di Bologna del 2003 dove vengono citati i compiti del Lettore isituito. questi che sono denominati come punto B rispondono ad un ordimnamento generale o sono disposizioni della chiesa locale? grazie

 In mancanza del diacono può:

  1. portare il libro dei Vangeli nella processione introitale, procedendo davanti al celebrante (PNMR 82/d. 148-149; IM 6);
  2. introdurre la liturgia del giorno, dopo il saluto del celebrante, ma non l’atto penitenziale (PNMR 29.86; MRI p. 294);
  3.  proporre, dall’ambone o altro luogo, le intenzioni della preghiera universale, rispettando lo schema proposto nel Messale (PNMR 45-46) e nell’introduzione all’Orazionale (PNMR 47.151.272; Precisazioni, n. 8; MQ V);
  4.  in assenza del diacono o dell’accolito, reggere uno dei vasi sacri nella comunione sotto le due specie.

Don Antonio Sorrentino risponde: Sì, il lettore, in mancanza del diacono, può portare l’Evangeliario alla processione d’ingresso, introdurre la liturgia del giorno, proporre le intenzioni della preghiera dei fedeli, reggere (ad actum) uno dei vasi sacri per la Comunione sotto le due specie.

Enzo chiede: Rev.mo liturgista, se l’esecuzione di brani musicali registrati per sostenere il clima meditativo durante l’adorazione eucaristica contravviene alle norme.Grazie.

Don Antonio Sorrentino risponde: Tutta la liturgia è basata sui segni, i quali, per risultare efficaci, devono essere autentici e veri. L’Istruzione “Musicam sacram” emanata nel 1958 al tempo di Pio XII, proibiva l’uso di mezzi tecnici per il canto in chiesa, perché la liturgia è atto di persone vive, che non sopporta registrazioni. Perciò i Vescovi italiani hanno espressamente vietato l’uso dei cosiddetti “musicati” (impropriamente propagandati come “animatori liturgici”. Scrivono: “Il canto liturgico è espressione della viva voce di quel determinato popolo di Dio che è raccolto in preghiera. La musica registrata, sia strumentale che vocale, non può essere usata durante la celebrazione liturgica ma solo fuori di essa per la preparazione dell’assemblea (Precisazioni al Messale del 1983, n. 13). Durante una prolungata adorazione eucaristia, un sottofondo musicale dal vivo può creare un clima favorevoli per la preghiera. Registrato? Non sembra tanto disdicevole, purché non sia molto soft e non si sostituisca a preghiere, letture e canti dei fedeli.

 

 

 

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