Web Liturgia: "Incensare il Santo Patrono" e "Credo e Anno della Fede"

incensareDon Antonio Sorrentino  risponde oggi ai quesiti  di Maurizio e don Giovanni.

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Maurizio chiede:

Carissimo don Antonio, al centro della chiesa nella cappella laterale abbiamo un mosaico raffigurante il santo patrono.  Le chiedo: in qualunque giorno dell’anno, se si usa l’incenso, durante il canto d’ingresso, oltre all’altare e alla croce è possibile sempre incensare il santo patrono?  Ad esempio anche quando celebriamo una solennità che cade in un giorno feriale?  Oppure è opportuno incensare il santo patrono soltanto in occasioni particolari?

Cordiali saluti.

 Don Antonio Sorrentino risponde

È bene riservare certi gesti particolari solo a celebrazioni particolari, in modo che non siano svalutati e poco apprezzati a causa dell’abitudine. Così anche l’incensazione della effigie (mosaico, tela, statua) del Santo patrono (che oltretutto si può fare solo all’inizio della Messa e non anche all’offertorio) è bene riservarla a celebrazioni particolarmente importanti per la comunità.


 

Don Giovanni chiede:

Rev.mo don Antonio,

in quest’Anno della fede la Chiesa suggerisce di recitare ogni giorno il Credo. Per questo motivo le chiedo: prima di iniziare a celebrare un funerale, sia con la Messa oppure senza la Messa, sarebbe opportuno far recitare a tutta l’assemblea il Credo? Penso che sia un momento di preghiera che potrebbe favorire un clima di raccoglimento prima di iniziare la celebrazione La saluto sempre con grande affetto.

Don Antonio Sorrentino risponde:

Il sussidio pastorale Vivere l’anno della fede (San Paolo 2012), a pag. 153, “invita tutti i credenti a imparare a memoria e a recitare ogni giorno il Credo”: esso è la preghiera ufficiale dell’Anno della fede.

Però non suggerisce di inserirlo nella liturgia quotidiana. Sembra, pertanto, preferibile nella liturgia riservarlo alle domeniche e solennità, come prescrive il Messale Romano, dandogli, semmai, maggiore importanza o cantandolo per intero, oppure proponendone le varie sezioni con un canto o una cantillazione, alle quali l’assemblea risponde con un’acclamazione, tipo: Credo, Signore, Amen, oppure Credo, Signore, accresci la mia fede.

Quanto alla recita nelle Messe esequiali, è previsto che lo si possa recitare durante la veglia in casa del defunto oppure al momento della sepoltura.

Se c’è la Messa, sembra preferibile farlo recitare al suo momento proprio, cioè dopo l’omelia, quale “sì” alla parola di Dio, richiamando l’attenzione sulla sezione conclusiva, che specificamente recita “credo nella risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen”.

 

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