Web liturgia: la Messa alle 12, si precede con l'angelus? La comunione il primo venerdì, sotto le due specie? Incensazioni…

Don Antonio Sorrentino  risponde oggi alle domande di: Rosanna, Stefania e Claudia. Domani risponderà alle domande di Antonio, Elvira e don Giovanni. Per postare nuove domande al noto e stimato liturgista potete farlo scrivendole in fondo alla pagina, nello spazio dedicato ai commenti, nella pagina WEB LITURGIA, basta cliccare qui.

Rosanna M. chiede: Caro don Antonio, nella nostra parrocchia celebriamo la S. Messa anche alle 12. E’ bene prima di iniziare la celebrazione eucaristica recitare l’Angelus e nel tempo di Pasqua il Regina caeli? E’ opportuno fare tutto questo in parrocchia anche in altre ore della giornata? Le chiedo anche: per l’adorazione della santa Croce del Venerdì santo il Messale Romano a pag. 153 al n. 18 scrive: Il sacerdote, il clero e i fedeli si recano processionalmente all’adorazione della Croce, facendo davanti ad essa genuflessione semplice o un altro segno di venerazione (ad esempio baciando la Croce), secondo l’uso del luogo. Poiché, come lei c’insegna, è bene che ci sia uniformità nei gesti dell’assemblea, è opportuno che si invitino tutti i fedeli o a fare la genuflessione semplice oppure a baciare la Croce?  Inoltre perché si parla di genuflessione semplice? Esiste un altro tipo di genuflessione?  Infine le chiedo: lei ci ha insegnato che quando si recita il Gloria al Padre nella Liturgia delle ore si fa un inchino col capo. Questo inchino va fatto ad ogni Gloria al Padre quando si recita il Rosario?

Don Antonio Sorrentino risponde:

  1. È cosa utile, prima che inizi la Santa Messa, recitare qualche preghiera insieme: ad esempio l’Angelus oppure qualche decina del Santo Rosario o anche qualche preghiera a un Santo.
  2. Sappiamo che la genuflessione è riservata al SS.mo Sacramento. Però nella celebrazione del venerdì santo e nel giorno del sabato santo si genuflette anche davanti alla croce. Pertanto, come segno di adorazione della croce del Signore, davanti ad essa si fa genuflessione “semplice”, cioè piegando un solo ginocchio fino a terra.
  3. Nella liturgia è previsto l’inchino di capo quando si recita il Gloria al Padre, perché vengono nominate insieme le tre persone della SS.ma Trinità . Il Santo Rosario, che è un pio esercizio, non segue la normativa liturgica, però è cosa buona fare l’inchino.

Stefania P. e Claudia chiedono:

Questa la domanda di Stefania:

Carissimo don Antonio, nei primi venerdì del mese in cui viviamo la devozione al sacro Cuore di Gesù, è opportuno distribuire la Comunione sotto le due specie se il numero dei fedeli non è eccessivo tale da non prolungare troppo la durata della celebrazione eucaristica? Inoltre poiché nei primi venerdì del mese usiamo l’incenso, la statua del sacro cuore va incensata con due o tre tiri doppi? Recentemente lei ha scritto che per quanto riguarda la giaculatoria insegnata dalla Madonna a Lucia la versione più diffusa sembra la seguente: “O Gesù, perdona le nostre colpe. Preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia” (cioè: senza “mio” e senza “divina”).
Mi risulta chiaro omettere “divina”. Perché omettere anche “mio”? Questo termine compare, come lei ha scritto, nel testo originario: “O mio Gesù, perdonaci, liberaci … “ Infine perché all’inizio di questa preghiera si usa la vocale “O”? Nel libro “Pregate, pregate, pregate” ed. Shalom a pag. 189 questa preghiera inizia così: “Gesù, perdona le nostre colpe…”. Non si inizia con la vocale “o” ma direttamente con Gesù.

Questa la domanda di Claudia:

Carissimo don Antonio, il n. 277 dell’OGMR insegna: con due colpi si incensano le reliquie e le immagini dei Santi esposte alla pubblica venerazione, unicamente all’inizio della celebrazione, quando si incensa l’altare. Per quale motivo i Santi possono essere incensati solo all’inizio della celebrazione? Inoltre se si celebra la solennità del santo Patrono, in questa occasione particolare l’immagine del santo può essere incensata in più momenti della S. Messa?  Leggendo il Rito della Comunione fuori della Messa e culto eucaristico ho trovato scritto a pag. 35 il n. 36 dove si specifica che il ministro può comunicarsi e il n. 39 che prescrive che questi riponendo il Santissimo nel tabernacolo fa genuflessione.  Dato che lei ci insegna che quando si è ricevuto il Corpo di Cristo non bisogna genuflettersi perché si ha il Signore con sé, perché in questo rito le rubriche prescrivono un’indicazione diversa?

Don Antonio risponde a Stefania P. e Claudia

  1. La Comunione sotto le due specie praticamente si può sempre fare, sempre con le dovute disposizioni e precauzioni: bisogna concordarla con il parroco.
  2. I segni di Cristo, (compresa la statua del S. Cuore) vanno incensati con tre tiri doppi. Però la statua va incensata solo all’inizio della Messa e non all’offertorio (OGMR n. 277; Caer. Ep. n. 95). Tutta l’attenzione è concentrata sull’altare  e il sacerdote non deve più abbandonarlo né per incensare statue o reliquie né per dare a qualcuno il segno di pace.
  3. Le preghiere dei pii esercizi non sono dogmi intoccabili né preghiere ufficiali, ma devozionali, in cui sono tollerate delle variazioni. La beata Lucia di Fatima evidentemente non registrò le parole della Madonna; le ricordava e le diceva con qualche variante anche dovuta alla sua cultura e alle tradizioni della lingua e della spiritualità del Portogallo. È stato omesso quel “mio” forse perché tutta la preghiera è al plurale. La “o” iniziale è il segno del vocativo. Ad ogni modo nella propria comunità ci si metta d’accordo, ad evitare confusione nella preghiera comune.
  4. Nella liturgia delle Ore l’antifonario (cioè la persona incaricata di proporre l’antifona) tradizionalmente è unico; conviene che si alzi quando, all’inizio del salmo, recita l’antifona. La lettura biblica è bene che venga proclamata all’ambone e comunque mai con le spalle ai presenti.

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