Fao: «Il rialzo dei prezzi può innescare catastrofi»

L’instabilità dei mercati dei prodotti agricoli e la conseguente volatilità dei prezzi «ha incidenze molto gravi sulla sicurezza alimentare mondiale» ed evoca lo spettro «delle rivolte del pane scoppiate in 22 Paesi nel 2007-2008». A porre il problema in questi termini è stato il direttore generale della Fao, Jacques Diouf, all’indomani della pubblicazione dell’Indice dei prezzi alimentari calcolato dall’agenzia Onu e caratterizzato da un nuovo picco storico con un incremento a gennaio del 3,4 per cento rispetto allo scorso dicembre.

«La situazione di oggi comunque non è quella del 2007-2008, anche se c’è il rischio concreto di una riduzione della produzione agricola per la prossima stagione», ha tenuto a precisare Diouf in conferenza stampa accanto al ministro francese per l’Alimentazione e l’agricoltura, Bruno le Maire, intervenuto come rappresentante della presidenza francese del G20.

Tuttavia, ha spiegato il direttore generale Fao, «occorre guardare oltre le emergenze e considerare gli effetti a lungo termine: i nuovi dati mostrano con chiarezza che la pressione al rialzo dei prezzi alimentari mondiali non accenna a placarsi ed è assai probabile che nei mesi a venire i prezzi resteranno sostenuti».

Questo, ha aggiunto, «è motivo di grande preoccupazione specialmente per i Paesi a basso reddito con deficit alimentare, che potrebbero avere serie difficoltà a pagare le importazioni alimentari, e per le famiglie povere che già oggi spendono il 60% del proprio reddito per il cibo».

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