Monsignor Mario Salerno: nota di chiarimento

Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota di monsignor Mario Salerno, presidente Istituto Interdiocesano Sostentamento Clero.
 
NOTA DI CHIARIMENTO
 La pressante campagna di stampa, che ha coinvolto il nostro Arcivescovo e la nostra Diocesi, impone qualche riflessione e precisazione, soprattutto in riferimento all’Istituto Interdiocesano Sostentamento Clero, un ente ecclesiastico, la cui finalità statutaria è la gestione del patrimonio dello stesso, per renderlo sempre più redditizio a sostegno del Sostentamento dei sacerdoti. L’IISC è ente ecclesiastico civilmente riconosciuto, con personalità giuridica canonico/pubblica. Il suo patrimonio è costituito da beni immobili, da eventuali donazioni e lasciti, dalle liberalità e dagli eventuali acquisti effettuati con proprie disponibilità. L’IISC deve provvedere, ove occorre, all’integrazione della remunerazione spettante al clero che svolge servizio in favore delle diocesi, per il suo congruo e dignitoso sostentamento.
Perciò è una vera e propria mistificazione definire l’Istituto come “cassa diocesana”, così come più volte divulgato sulla stampa locale. L’Istituto ha una sua autonomia patrimoniale, gestionale e decisionale, dando conto all’Istituto Centrale di Roma, fermo restando il rapporto di comunione ecclesiale e i rapporti di autorizzazioni canoniche previste. Esso quindi è indipendente dalla Diocesi che ha un proprio patrimonio, gestito direttamente dal Vescovo e dal Consiglio diocesano per gli affari economici ed è questa che va definita “cassa diocesana” e non l’Istituto. Questo ovviamente non fa dimenticare che l’Istituto è comunque una realtà ecclesiale. E proprio in quanto tale è apparso alquanto “strano” che sia stato presentato un esposto alla Procura della Repubblica (11 febbraio 2008) contro la Diocesi con carta intestata dell’Istituto, coinvolgendo tale istituzione ecclesiastica in una operazione, dalla quale l’attuale presidenza prende le dovute distanze, anche perché pare che quanto denunciato rappresenti una mera storia di rivalsa e di ritorsione che si vorrebbe far passare come “senso di giustizia”.
È stato scritto e detto che solo a Salerno, caso unico, si è verificato un sequestro dell’otto per mille ma nessuno, con pari risonanza, ha sottolineato che altrettanto caso unico in Italia è quello di chi, giunto a scadenza naturale del mandato, pretendeva di essere confermato nell’incarico in maniera del tutto arbitraria. La strategia di pressione, onde ottenere la conferma negli incarichi, aveva portato persino a ritenere che “i nuovi nominativi sono l’epilogo di un’azione che alcuni poteri forti di Curia, finanche massonici, hanno posto in essere per depauperare l’unico patrimonio rimasto”. Sono affermazioni gravissime che gettano fango su sacerdoti e laici della nostra comunità diocesana. La giustizia ovviamente deve fare il suo corso ma non si può non rilevare che quanto provocato sembra somigliare più ad un senso di rivalsa anziché di giustizia. Ed è questo che non è affatto edificante e il danno provocato è alla Chiesa e alla vita diocesana. Del resto proprio in questi giorni è pervenuta la decisione della Congregazione del Clero, che ha respinto il ricorso presentato contro le nuove nomine all’IISC. Ci è stato insegnato che quanto ci viene affidato è un servizio e non un potere. Nessuna poltrona nella Chiesa è stata lasciata in eredità. Viene affidato un servizio e basta. La pretesa non fa parte dello stile sacerdotale.
Purtroppo, è stato creato ad arte un clima per continuare a colpire la Chiesa e il suo legittimo Pastore, unitamente a chi è stato chiamato a ricoprire ruoli diocesani di fiducia. Approfitto pertanto anche per informare che quanto è stato scritto sulla stampa in riferimento alla mia persona è solo illazione, calunnia e diffamazione. Ho già provveduto, tramite legale di fiducia, a inoltrare atti di citazione, in quanto il sottoscritto ha lasciato ad Acerno solo opere ricostruite e non un’esposizione debitoria di 500 mila euro(!).
Circa poi il Villaggio san Francesco di Acerno, per il quale si sono accentrate illazioni e menzogne, si vada a verificare l’intera vicenda con i documenti ufficiali conservati presso l’Ufficio Amministrativo Diocesano, se non si è in grado di leggere quanto è stato descritto nelle mie pubblicazioni. Continua ad esser vero che quando non si riesce a demolire il ragionamento, si tenta di demolire il ragionatore. È una triste storia, ma è anche attraverso questa storia che Dio costruisce il suo Regno.
Salerno 15 ottobre 2008
Mons. Mario Salerno
Presidente IISC

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