Traccia di riflessione sulla ricezione del Piano Pastorale

Così come da indicazioni  del consiglio pastorale parrocchiale del 17 febbraio 2012, vi riportiamo la “Traccia di riflessione sulla ricezione del Piano Pastorale”. Tutti i gruppi devono inviare relazione sul lavoro svolto durante il periodo così come da lettera d’intenti di inizio anno pastorale*.  Le brevi relazioni vanno inviate alla segretaria del CP Loredana Romano (loredanaromano@libero.it).

*Studio documento da parte dei gruppi parrocchiali


Stiamo muovendo i primi passi nell’attuazione del Piano Pastorale “Ripartire da Cristo”.

È una nuova avventura e tutti abbiamo bisogno del contributo di tutti, soprattutto ora per capire come le varie comunità, nelle diverse articolazioni (catechesi, liturgia, carità, gruppi, movimenti, associazioni) stanno lavorando per attuare la meta che ci siamo prefissi: costruire Parrocchie che siano “Famiglia di famiglie”.

Il prosieguo del cammino esige una verifica attenta e veritiera dell’effettivo percorso compiuto e cosa si propone per una programmazione successiva, che possa essere incisiva anche in vista del Convegno Pastorale Diocesano di giugno p.v.

Il Convegno vorrà essere, pertanto, sia una verifica di quanto realizzato, sia un rilancio del medesimo Piano pastorale per il prossimo anno, focalizzando l’attenzione sulla famiglia, soggetto dell’Iniziazione cristiana, in sintonia con il Santo Padre che ha indetto l’anno della fede.

Questa riflessione sulla recezione del Piano Pastorale va fatta in ogni Parrocchia coinvolgendo il Consiglio Pastorale Parrocchiale, i catechisti, gli operatori. Proponiamo una pista che possa essere di aiuto nella stesura della relazione da consegnare, entro il 30 aprile p.v., ai Vicari Foranei i quali provvederanno a formularne una unitaria.

Seguendo le direttive del Piano Pastorale estrapoliamo alcuni punti basilari, sui quali ci interrogheremo.

Iniziazione cristiana

“Questo Piano Pastorale puntando sulla priorità dell’Iniziazione Cristiana, vuole mirare alla formazione di cristiani adulti nella fede … L’itinerario pastorale, finora impostato quasi esclusivamente sulla ricezione dei sacramenti, va invece riconfigurato come percorso di vita in Cristo e di inserimento nella vita ecclesiale” (Pag. 7) .

Il discorso sull’Iniziazione cristiana è un modo rinnovato di impostare la pastorale parrocchiale che deve mettere al centro non il fare ma l’incontro con il Cristo e l’inserimento nella comunità, quindi non si tratta solo di cambiare testi o percorsi, ma approntare un programma pastorale parrocchiale adeguato.

Come si è mossa, in questo campo, la comunità: suggestioni, difficoltà, proposte da condividere …

Catechisti

“In accordo con indicazioni e sussidi che in particolare l’Ufficio catechistico elaborerà, si vuole puntare sulla formazione degli animatori pastorali a tutti i livelli: catechisti parrocchiali e di movimenti, animatori liturgici, di carità, insegnanti di religione, responsabili di gruppi, associazioni, congreghe” (Pag. 17).

Siamo certamente convinti che la formazione dei catechisti e degli operatori pastorali è decisiva per una effettiva crescita nella fede di tutti i membri delle comunità. Pertanto non può essere solo contenutistica o metodologica, ma deve passare attraverso una educazione alla fede in un cammino comunitario.

Quanto fatto in tal senso: itinerari formativi (parrocchiali, foraniali), altre iniziative, sussidi usati, difficoltà, segnalazioni e richieste di aiuto all’Ufficio catechistico.

 Confermazione

“Per noi si pone come Diocesi un’esigenza prioritaria: il recupero del sacramento della Confermazione all’interno dei sacramenti dell’Iniziazione cristiana” (Pag. 12).

Comunicare, riguardo a questa scelta, come ci si è orientati circa il percorso, l’età, il coinvolgimento della famiglia e dei padrini … Accettazione, resistenze, effettiva partecipazione dei ragazzi … Come ci si sta orientando nei confronti degli adulti che chiedono tale sacramento …

Famiglia-Iniziazione cristiana

“Coinvolgere, nella preparazione ai sacramenti, i genitori, quali primi responsabili della trasmissione della fede ai loro figli “ (Pag. 9).

Diamo per scontato che la famiglia è il luogo privilegiato in cui si fa esperienza di fede attraverso genitori-testimoni.

Iniziative prese per aiutare i genitori a crescere nella consapevolezza della loro missione insita nel sacramento stesso che li obbliga non solo ad incarnare l’amore nella fedeltà e nell’apertura alla vita, ma anche a coinvolgersi nella prassi catechetica per una effettiva Iniziazione cristiana ed essere così veri trasmettitori della fede in ogni periodo di vita dei propri figli.

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