Una bussola preziosa…

Mancano pochi giorni alla presentazione delle liste elettorali per le prossime elezioni del 6 e 7 giugno (la novità di quest’anno è l’anticipo al sabato pomeriggio per l’apertura dei seggi). L’occasione è propizia per riproporre un nostro articolo del 5 aprile, per favorire un sereno dibattito e per offrire una linea da seguire, non negoziabile, a chi ama l’uomo in tutte le sue sfaccettature.

 


Sull’ultimo numero del periodico d’informazione  "Incontro",  la redazione con un lavoro sinergico, ha eleborato due articoli, che vogliono essere una "bussola" per quanti andranno alle urne il prossimo 6 e 7 giugno 2009.

Lo spunto per tali articoli è nato dopo una rilettura del compendio della dottrina sociale della chiesa.

Questo il primo articolo:
Perseguire il bene comune…
Siamo alle soglie di una nuova tornata elettorale e avvertiamo forte la necessità di avviare, insieme a tutta la comunità, una riflessione articolata, se possibile ancorata alla dottrina sociale della Chiesa, che ci permetta di superare l’attuale situazione di diffuso relativismo etico e culturale e di stabilire dei punti fermi riguardo le nostre scelte politiche e le aspettative che nutriamo nei confronti di chi ci governa . Erroneamente si attribuisce l’attività politica solo ai politici e agli amministratori: tutti noi vi siamo coinvolti sia nell’esercizio del voto sia nel formulare gli orientamenti politici che più giovano al bene comune. A tal fine è necessaria una personale formazione politica che fondi le radici su valori etici non negoziabili, valori che chiediamo animino anche l’agire politico dei nostri amministratori. Giovanni Paolo II, nell’esortazione apostolica Christifideles laici, afferma che la politica è la «molteplice e varia azione economica, sociale, legislativa, amministrativa e culturale, destinata a promuovere organicamente e istituzionalmente “il bene comune”». E poco dopo ricorda: «Una politica per la persona e per la società trova il suo criterio basilare nel perseguimento del bene comune, come bene di tutti gli uomini e di tutto l’uomo, bene offerto e garantito alla libera e responsabile accoglienza delle persone, sia singole che associate». Da queste parole possiamo dedurre i primi due principi fondanti un giusta politica: la profonda attenzione alla persona, che si estrinseca nella tutela e nella promozione dei diritti fondamentali e inalienabili di essa, e una coerente visione e attuazione del bene comune che “si concretizza nell’insieme di quelle condizioni sociali che consentono e favoriscono negli esseri umani, nelle famiglie e nelle associazioni il conseguimento più pieno e più rapido della loro perfezione” (GS 26) attraverso l’intreccio ordinato dei tre profili irrinunciabili dello sviluppo: economico, sociale e umano. Rispettare il principio di sussidiarietà, non sostituirsi, cioè, alla libera attività dei singoli e dei gruppi, ma piuttosto disciplinarli e sostenerli in caso di necessità, e farsi guidare da un profondo spirito di servizio e di solidarietà, soprattutto verso le fasce più deboli, sono altri principi, poi, che concorrono a definire un profilo di uomo politico e di amministratore cui poter affidare, con fiducia, le sorti della propria comunità. Questi poi sono chiamati a calare nel concreto tali principi individuando e mettendo in essere atti politici volti a migliorare significativamente la qualità di vita della comunità di riferimento. In concreto potremmo incominciare ad individuare alcuni argomenti su cui aprire un sereno confronto con chi si propone a guidare la nostra Baronissi. A costoro , in caso di elezione, chiediamo di saper rinunciare ad un carico eccessivo di lavoro personale per evitare di dare solo briciole del proprio tempo ai cittadini che devono amministrare. Ci sembra legittimo chiedere un incremento significativo delle politiche sociali, supporto, quindi, e cura della famiglia e delle fasce deboli, maggiore attenzione alla sicurezza pubblica, la promozione di iniziative che proteggano la salute dei cittadini ed educhino alla tutela di questo valore, il recupero di strutture sportive e ludico-ricreative e maggiore sensibilità verso le problematiche ambientali. Da non sottovalutare poi la riscoperta delle radici storiche e culturali del territorio anche con l’aiuto di associazioni e gruppi di volontariato locali e promozione di progetti di solidarietà; perché non un gemellaggio di Baronissi con un villaggio del terzo mondo?

PaPedu

Questo il secondo:

…in cinque fondamentali mosse!

In questo clima di confusione, ci permettiamo di offrire uno schema, con tutti i limiti, per una valutazione dei programmi che verranno presentati in occasione della tornata elettorale del 6-7 giugno.

La persona
– rispetto della vita dal concepimento fino alla morte.
– promuovere iniziative volte a proteggere la salute dei cittadini
– avere dai politici e dipendenti comunali maggiore attenzione, rispetto e cortesia
– favorire la socialità attraverso momenti di aggregazione comune, particolarmente giovani e terza età
 
 Il bene comune
– dando per scontato i diritti inalienabili del bene comune, evidenziamo la necessità di uscire dal tornaconto personale o dal piccolo gruppo di appartenenza per aprirsi a nuove prospettive in una discussione leale e non frutto di interessi ideologici o ideologie interessate
– chi sceglie di impegnarsi nella vita politica e amministrativa non può e non dovrebbe assumere molti incarichi professionali, insomma dovrebbe rinunciare sapendo che il primo impegno è la città di Baronissi
– chiarezza riguardo la matrice politica/ culturale del candidato scelta nella campagna elettorale e continuata per i cinque anni, senza passaggi repentini e sconsiderati per un trasparente esercizio delle funzioni amministrative lui affidate e per lealtà nei confronti degli elettori.
– l’educazione del cittadino alla scoperta del bene comune e quindi al rispetto per i propri diritti e doveri.
– maggiore attenzione alla sicurezza pubblica: illuminazione pubblica, potenziamento del servizio di polizia municipale, vigilanza davanti alle scuole…
– maggiore cura dell’ambiente: migliorare la raccolta differenziata, recuperare soprattutto nelle frazioni alcune zone degradate
– recuperare le strutture sportive e ricreative e favorire la pratica sportiva anche per coloro che non hanno grosse risorse economiche
– creare un link sul sito del Comune per i problemi urgenti
 
 La solidarietà
– tutela dei più deboli incrementando le politiche sociali
– favorire l’organizzazione di cooperative di lavoro tra giovani disoccupati
– politica specifica per le persone diversamente abili
– gemellaggio non con paesi ricchi ma con un paese del terzo mondo
 
 la sussidiarietà
– la valorizzazione delle risorse umane e sociali che il territorio offre: associazioni o gruppi di volontariato locale
– maggiore spazio ai consiglieri comunali.
– presenza periodica dei consiglieri eletti nelle frazioni del Comune per ascoltare le esigenze degli abitanti al fine di realizzare una maggiore collaborazione tra i cittadini e amministratori.
 
la comunicazione
– trasparenza nel comunicare le scelte di governo e il rendiconto amministrativo (costi per sindaco, assessori, consiglieri)
– conoscere i costi delle consulenze esterne
– aprire una newsletter mensile per aggiornare i cittadini
– avviare un progetto nelle scuole cittadine coinvolgendo gli alunni per comunicare direttamente con il primo cittadino

 La Redazione giornale "Incontro"

 

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