Web Liturgia: incoronazione alla Vergina e benedizione con l'Evangelario; ministro straordinario della comunione, genuflessione durante la Messa…

Don Antonio Sorrentino  risponde oggi ai quesiti  di Giancarlo e Claudia.

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Giancarlo  scrive: Salve Reverendo. E’ possibile rinnovare, anche più volte, il rito dell’incoronazione di una immagine della Beata Vergine Maria così come proposto dall’Ordo coronandi imaginem Beatae Mariae Virginis ? Cioè è possibile rinnovare il rito ogni qual volta si incorona solennemente un simulacro che durante il resto dell’anno rimane senza la corona ? E’ possibile incoronare una immagine della Beata Vergine Maria, una seconda volta, dopo un restauro ? Grazie infinite per la sua dedizione e il suo amore per la liturgia e per le sue cortesi e minuziosissime risposte. Il celebrante, anche se presbitero, durante la Santa Messa solenne, può impartire la benedizione con l’Evangeliario, dopo che è stata proclamata la pericope evangelica ?

DON ANTONIO SORRENTINO RISPONDE A Giancarlo

Il rito dell’incoronazione di una immagine, di una statua non si ripete. Rimettendo la corona, dopo un restauro o in occasione di una esposizione della statua o dell’icona, la si può incensare e dire una preghiera particolare e un canto.

La benedizione con l’Evangeliario è prevista solo per il vescovo, non per il semplice sacerdote presidente. A ciascuno il suo (cfr SC, n.28).


Claudia F. scrive:

Carissimo don Antonio,lei ci ha insegnato che il ministro straordinario dell’Eucaristia sale all’altare, per dare una mano al sacerdote, durante l’Agnello di Dio. E’ giusto?

Trovo conferma nel Messale Romano a pag. 1046 dove è scritto al n. 3: Alla frazione del Pane colui che è chiamato a distribuire la Comunione si porta all’altare e rimane vicino al celebrante.

A questa indicazione del Messale fa riferimento la nota 98 del n. 162 dell’OGMR: […] In caso di necessità, il sacerdote può incaricare volta per volta fedeli idonei (nota 98: Cf. Messale Romano, Appendice III, Rito per incaricare volta per volta un fedele per la distribuzione dell’Eucaristia).

A seguire subito dopo lo stesso n. 162 offre un’indicazione diversa da quella del Messale a cui fa riferimento la nota 98 dello stesso n. 162: Questi ministri non salgano all’altare prima che il sacerdote abbia fatto la Comunione e ricevano sempre dalla mano del sacerdote il vaso in cui si custodiscono le specie della Ss.ma Eucaristia da distribuire ai fedeli.

Le chiedo:

i ministri della Comunione devono salire all’Agnello di Dio com’è indicato al n. 3 del Messale Romano a pag. 1046 indicato dalla nota 98 del n. 162 dell’OGMR, oppure soltanto dopo che il sacerdote si è comunicato com’è specificato nel continuo dello stesso numero 162?

Un’altra domanda:

il ministro straordinario dell’Eucaristia, salendo, deve fare l’inchino all’altare oppure la genuflessione perchè ci sono il pane ed il vino già consacrati?

E’ un quesito che nasce riflettendo su una sua risposta del 15 gennaio 2009:

L’OGMR, al nr 274, modificando quanto disposto al nr 233 del precedente IGMR, prescrive che se nel presbiterio c’è il SS. mo , Gli si fa genuflessione solo nel principio alla fine della celebrazione, perchè “l’attenzione sia rivolta all’altare, che è il punto focale della celebrazione eucaristica in atto,” (F. Pio Tamburrino).

DON ANTONIO SORRENTINO RISPONDE A Claudia:

Effettivamente c’è una diversità tra il testo del n. 162 dell’OGMR e la nota cui precedentemente rimanda. Forse si è voluto evitare che il ministro straordinario stia accanto al sacerdote mentre si comunica. D’altra parte, a evitare movimenti frettolosi e distraenti, sembra opportuno che il ministro straordinario si avvii verso l’altare già durante il canto dell’Agnello di Dio o o la preghiera silenziosa di preparazione, che recita il sacerdote, e gli si avvicini solo dopo che egli si è comunicato, premettendo la genuflessione per adorare il SS.mo Sacramento reso presente sull’altare dalla celebrazione in atto. È vero che durante la Messa il centro della celebrazione non è il tabernacolo, ma l’altare, a cui si fa l’inchino profondo; ma, dopo la consacrazione, vi è presente Gesù eucaristico, al quale spetta la genuflessione.

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